Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Attualità » Sindacato » Linee guida per il superamento del precariato nell’Università e negli Enti Pubblici di Ricerca dopo la finanziaria 2008

Linee guida per il superamento del precariato nell’Università e negli Enti Pubblici di Ricerca dopo la finanziaria 2008

Indicazioni per trasformare i contratti di lavoro a termine in contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, in attuazione dei dispositivi di legge.

11/03/2008
Decrease text size Increase  text size
Vai agli allegati

Vai allo Speciale precari della Ricerca
Vai allo Speciale precari dell’Università

Emerge, dalle norme della finanziaria 2008, la conferma della strada già intrapresa dalla finanziaria 2007 e dalla direttiva n. 7: il lavoro flessibile nella pubblica amministrazione si è tradotto in abusi costanti cui si deve rispondere sanando le situazioni di illegittimo utilizzo di forme contrattuali diverse dal contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Questo contratto diventa la forma esclusiva per lavorare nella pubblica amministrazione.

L’articolo 3 commi 76 e seguenti introducono, infatti, una modifica radicale delle modalità di utilizzo dei contratti di collaborazione e dei contratti a termine (vedi il nostro commento e la nostra interpretazione). Contestualmente e coerentemente, nei commi 86-106 si definisce un percorso di stabilizzazione dei precari che le amministrazioni dovranno concertare con i sindacati, entro aprile 2008.

I lavoratori interessati sono i titolari di contratto a tempo determinato, a prescindere dai profili professionali, ed i collaboratori coordinati e continuativi con tre anni di anzianità, fatta eccezione però di coloro che svolgono attività di ricerca e didattica sia nelle università che negli enti di ricerca.
In più si fa riferimento ad un DPCM da emanare sempre entro aprile 2008, in cui si devono individuare eventuali ulteriori figure di lavoratori precari che andranno stabilizzati.

Come FLC riteniamo che, anche a fronte di una normativa a tratti contraddittoria, l’indirizzo del legislatore è chiaro: si devono stabilizzare gli attuali precari e per il futuro fare un uso ridotto delle forme di lavoro flessibile.

Inoltre è di tutta evidenza che, a fronte dei limiti introdotti anche per le collaborazioni coordinate e continuative, questa tipologia contrattuale non può più essere utilizzata per alcun motivo in sostituzione del lavoro subordinato. Dal nostro punto di vista, a finanziaria approvata, questo vale per tutti i lavoratori delle università e degli enti di ricerca.

Nell’Intesa sulla conoscenza del giugno 2007, sottoscritto dalle parti sociali e dal Governo, si era condiviso l’obiettivo di ridefinire le modalità di accesso al lavoro negli enti di ricerca e nelle università, abolendo le forme atipiche ed introducendo un solo contratto di lavoro subordinato a termine. E’ evidente che la finanziaria 2008, pur non prevedendo niente di specifico per i nostri comparti, ma parlando a tutta la pubblica amministrazione da’ una indicazione in questo senso.

Si tratta, quindi, di dare attuazione allo spirito ed alla lettera delle disposizioni legislative affinché, nel più breve tempo possibile, sia esigibile il diritto dei lavoratori precari delle Università e degli enti pubblici di ricerca a contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

In allegato, i materiali sulle nostre iniziative per il superamento del precariato negli Enti Pubblici di Ricerca e nelle Università dopo la finanziaria 2008 e una nostra scheda di approfondimento sulle nuove stabilizzazioni.

Roma, 11 marzo 2008

Allegati