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“MAI PIU' PRECARI!”. La FLC chiede al nuovo Governo centralità per il lavoro e i suoi diritti

Grande partecipazione di docenti, ricercatori e personale dei servizi al Convegno di Napoli sulla precarizzazione dei lavori nei settori della conoscenza. Le proposte della FLC .

11/05/2006
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Sono giunti in tanti da tutte le province d’Italia per partecipare al convegno/manifestazione sulla precarietà del lavoro nei settori della conoscenza, che si è tenuto martedì e mercoledì 9 e 10 maggio a Napoli.

Dei circa 500 presenti ai lavori delle due giornate, tantissimi sono intervenuti per portare esperienze, denunciare l’insostenibilità della loro situazione e chiedere soluzioni politiche all’altezza dei problemi.

All’inizio di una nuova legislatura, dopo il quinquennio del centro destra che ha acuito lo stato di malessere dei lavoratori accelerando il processo di precarizzazione del lavoro, soprattutto nei nostri settori, la FLC ha promosso questa iniziativa per interloquire con il prossimo Governo a cui ha presentato le sue proposte per invertire questo processo e rimettere al centro della politica il lavoro e i suoi diritti.

Per la prima volta la riflessione ha avuto un carattere fortemente trasversale su settori che vanno dal lavoro pubblico dell’università, ricerca, scuola e AFAM al lavoro privato che riguarda i lavoratori della formazione professionale e della scuola non statale, dal lavoro docente a quello dei servizi.

I problemi denunciati sono dovuti alle scarne assunzioni in ruolo effettuate in questi anni, ad una pletora di rapporti di lavoro parasubordinati, privi di diritti e tutele, che rappresentano più del 50% dei lavoratori dell’università e della ricerca, alla deregolamentazione del mercato del lavoro indotta dalla Legge 30/03 che ha degradato il mercato del lavoro privato, alla esternalizzazione dei servizi.

La FLC chiede una decisa inversione di tendenza e, da subito, segnali di discontinuità prevedendo, per esempio, l’assunzione di tutti i tempi determinati, una legge che chiuda con le ambiguità del lavoro parasubordinato, né subordinato né autonomo, per introdurre una sola categoria di lavoro, quella del lavoro economicamente dipendente, la riconduzione a rapporto di lavoro dipendente di tutti quei rapporti di lavoro atipico che garantiscono il funzionamento ordinario di enti e istituzioni, la cancellazione delle Leggi Moratti, la cancellazione della Legge 30/03, il rientro di tutte le esternalizzazioni dei servizi e una legge che consenta a tutti i lavoratori, anche quelli precari, di eleggere le proprie rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro.

Roma, 11 maggio 2006