Per la difesa dell'istruzione e della ricerca pubbliche in Europa
La FLC firma l'appello francese per la difesa dei settori della conoscenza
In queste settimane in Francia, così come in altri Paesi, è in corso una forte mobilitazione per la difesa dell’Università, e in generale dei settori della conoscenza, dagli interventi di liberalizzazione del Governo. Il movimento francese si è fatto promotore di un appello europeo contro gli interventi di liberalizzazione del sapere in senso mercantile che connotano l’azione di molti Governi europei, organizzando una grande manifestazione per il 19 marzo prossimo e tre giorni di agitazioni. Lo sciopero dei settori della conoscenza promosso dalla FLC per il 18 marzo si inserisce perfettamente in una cornice di coordinamento europeo, vista la forte omogeneità delle parole d’ordine di difesa del settore pubblico che sono parte decisiva dei contenuti dello sciopero del 18.Per queste ragioni abbiamo sottoscritto l’appello sotto riportato, auspicando che si avvii una più stretta cooperazione tra coloro che nei vari Paesi dell’Unione si battono per la difesa dell’istruzione e della ricerca pubbliche.
Roma 28 febbraio 2009
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Testo appello europeo
“Non vogliamo alcun mercato della conoscenza!”
Il prossimo vertice di primavera dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea si terrà il 19-20 marzo 2009. Una delle priorità è rappresentata dalla valutazione della strategia di Lisbona incominciata nel 2000, che fa da cornice alle politiche correnti intraprese dagli Stati membri, con l’obiettivo di “modernizzare” i sistemi nazionali di ricerca ed istruzione (primaria, secondaria, alta formazione, formazione permanente).
L’ambizione dichiarata di una “società basata sulla conoscenza” dovrebbe essere incoraggiata, nella misura in cui essa consiste nell’ambizione collettiva di promuovere l’istruzione e la ricerca come beni pubblici, garanzia di democratizzazione dell’accesso alla conoscenza, e permette ai cittadini di realizzare un’analisi critica ponderata delle scelte tecniche e scientifiche che sono loro proposte. Ma l’orientamento attuale è diverso, e riduce questa prospettiva alla costruzione di un “mercato comune della conoscenza”, la cui dannosa influenza può essere osservata ovunque, con conseguenze quali l’indebolimento dell’autonomia scientifica, la disintegrazione del sistema pubblico di ricerca e il rafforzamento del settore privato, la crescita di condizioni di precarietà per lavoratori e studenti, l’approfondimento delle disuguaglianze nell’accesso alla conoscenza, e il crescente mancato coinvolgimento dei cittadini nelle scelte tecnico-scientifiche.
Per alcuni anni, mobilitazioni su larga scala di crescente intensità sono state attuate da studenti, lavoratori dell’istruzione e della ricerca,e dai movimenti sociali in tutta Europa. Queste proteste esprimono con forza una richiesta di un settore pubblico di istruzione e ricerca che non venga costruito al di fuori di un confronto democratico, né guidato dalle leggi del mercato.
Ecco perché invitiamo alla mobilitazione dei cittadini europei il 18, 19 e 20 marzo in ogni Stato membro e anche oltre, nelle Università, nei laboratori e nelle strade.
Contro la riduzione a mercato delle attività scientifiche ed educative
Contro la competizione organizzata tra popoli e territori
Per un servizio pubblico di istruzione superiore e ricerca democratico e portatore di emancipazione.
Primi firmatari:“Collectif Printemps 2010”
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Association pour la taxation des transactions financières pour l’aide aux citoyens – Attac
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Fondation Sciences Citoyennes
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Sauvons la Recherche – SLR
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Sauvons l’Université – SLU
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Syndicat National des Chercheursscientifiques – SNCS-FSU
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Syndicat National de l’Enseignement Supérieur – SNESUP-FSU
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Union Nationale des Etudiants de France – UNEF
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Union des Familles Laiques - UFAL