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Pubblico impiego: 28 settembre 2012 il giorno della protesta

Migliaia di lavoratori hanno incrociato le braccia e manifestato a Roma contro i tagli del Governo al pubblico impiego, aderendo alla giornata di mobilitazione indetta da CGIL e UIL.

28/09/2012
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Da www.cgil.it

'AGD - Abbiamo già dato' e 'Ora equità, lavoro, diritti' è con questi slogan che oggi, 28 settembre, hanno incrociato le braccia e si sono dati appuntamento in piazza a Roma i lavoratori del pubblico impiego e della scuola, università e ricerca di CGIL e UIL (FP CGIL, FLC CGIL, UIL FPL, UIL PA e UIL RUA).

Ascolta gli interventi integrali dalla piazza di Susanna Camusso, Rossana Dettori e Domenico Pantaleo.

Una giornata di mobilitazione nazionale che ha visto la grande partecipazione dei dipendenti pubblici di tutta Italia per protestare contro i tagli lineari previsti dalla 'spending review' varata dal Governo e per ridare valore al lavoro pubblico rimettendo al centro i cittadini, i giovani, i pensionati, i precari e i disoccupati, i loro bisogni, la loro maggiore richiesta di tutela e protezione sociale. Tante le bandiere e i palloncini rossi e azzurri che hanno colorato il corteo che partito da Piazza della Repubblica ha riempito le vie della capitale per giungere in Piazza Santi Apostoli dove dal palco sono intervenuti i Segretari Generali di categoria e i Segretari Generali di CGIL e UIL oltre ad alcuni leader sindacali stranieri (Grecia e Spagna).

I lavoratori del pubblico impiego hanno voluto oggi lanciare un grido d'allarme contro i tagli previsti dalla 'spending review' che andranno a toccare i servizi fondamentali per i cittadini come la sanità, i servizi sociali, ma anche l'istruzione, la cultura e la sicurezza. Sindacati e lavoratori chiedono dunque al Governo di rivedere le scelte fatte che, ancora una volta, “si abbatteranno drammaticamente e ancor di più su chi ha già pagato fin troppo gli effetti della crisi, mentre si lasciano indisturbate le grandi ricchezze e i patrimoni, gli evasori, i corruttori ed il malaffare” come scritto nei tanti volantini distribuiti per l'occasione.

“Il primo fondamentale problema è che si segue la logica dei tagli lineari senza attenzione ai servizi pubblici” è quanto ha affermato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso nel corso della manifestazione, aggiungendo come, in questo modo “il Paese continua ad avvitarsi nella crisi”. Per la leader della CGIL, benchè ci si trovi in "una stagione così difficile, non siamo di fronte ad una operazione di risparmi, di tagli di sprechi, o di riforma della pubblica amministrazione, ma a tagli lineari che si riflettono sui servizi", per questo “è necessario cambiare la 'spending review': perchè serve una riorganizzazione vera”.

E' questo il messaggio che Camusso lancia anche nel suo intervento dal palco in Piazza S.S Apostoli “oggi abbiamo iniziato e non intendiamo fermarci e rassegnarci, non stiamo solo difendendo il lavoro pubblico ma anche la qualità del paese e della condizione di vita”, perchè con la 'spending review' del Governo “non si riforma la Pubblica amministrazione ma si tolgono risposte e servizi ai cittadini”.

La strada da percorrere, secondo la leader della CGIL è quella di un paese efficiente e moderno in cui la presenza dei lavoratori in ogni pubblica amministrazione sia al servizio dei cittadini. “Abbiamo in mente – ha spiegato Camusso - un paese che serva ai cittadini, a tale scopo è necessario riconoscere ai lavoratori pubblici il valore straordinario del loro lavoro e rispettare la loro dignità”.

Inoltre, rivolgendosi al Ministro Patroni Griffi, sulla presenza o meno della CGIL al tavolo dopo lo sciopero, Camusso ha detto “diciamo che il tavolo lo ha abbandonato lui quando ha cancellato l'accordo del 3 maggio. La CGIL ci sarà per dirgli ancora una volta che non c'è bisogno di tagli”.

Infine in merito all'assenza della mancata adesione della CISL, il Segretario generale della CGIL ha avvertito “un grande sindacato confederale non può dare segnali di rassegnazione, deve sottolineare le difficoltà che ci sono e offrire una possibilità di cambiamento. La nostra forza – ha concluso - è sapere che cambiare si può e in meglio”.

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