17 settembre, le organizzazioni sindacali incontrano Fioramonti. Al neo ministro chiederemo di credere nella scuola
Comunicato stampa della Federazione lavoratori della Conoscenza CGIL.
All’inaugurazione dell’anno scolastico svoltasi lunedì 16 settembre a L’Aquila, il Presidente Mattarella ha richiamato l’idea che a scuola si cresca come persone: la mobilità sociale si è arenata ma la scuola può farla ripartire. Parole queste, a cui va grande apprezzamento da parte della nostra Organizzazione.
Il Ministro Fioramonti ha dichiarato che occorre ripartire dalla nostra Costituzione e dai valori fondamentali su cui si basa, per rilanciare la scuola nel nostro Paese.
Inclusione, capacità formare cittadini democratici e dotati di senso critico, contrasto alle disuguaglianze vecchie e nuove partendo dal Mezzogiorno e dalle aree interne. La scuola è presidio di libertà e i nostri padri costituenti hanno indicato la strada.
Concordiamo con il ministro e condividiamo l’idea che il personale della scuola meriti un risarcimento perché è composto da eroi civili. Ora però, si passi dalle parole ai fatti a partire dalla prossima legge di bilancio.
Martedì 17 settembre siamo convocati al MIUR per incontrare il nuovo ministro al quale sottoporremo l’analisi delle problematiche che oggi costituiscono un grave ostacolo all’affermazione di una scuola innovativa e inclusiva, mirata al successo formativo di tutti e di ciascuno, e illustreremo le nostre proposte.
Occorre partire da tre grandi questioni, che riguardano il futuro dell’istruzione e l’idea di scuola che abbiamo, e che non sono più rinviabili: la stabilizzazione dei docenti precari, il rinnovo del Contratto nazionale e l’emergenza ATA.
Quest’anno il ricorso alle supplenze toccherà cifre da record. Il tutto in un contesto che vede l’Italia nel mirino dell’Europa per l’abuso dei contratti a termine. Ormai 1 docente su 7 è precario e nel sostegno lo è 1 su 3. Bisogna ripartire dal decreto precari e rilanciare misure straordinarie per formare e stabilizzare i docenti che da anni lavorano nella scuola.
Occorre dare un segnale forte anche per il personale ATA, le cui graduatorie provinciali si sono esaurite in molte regioni a causa delle norme che hanno introdotto forti divieti sulla nomina dei supplenti. Oltre 3.000 posti di DSGA sono vacanti, tanto che molti facenti funzioni sono chiamati da fuori regione. Per questo bisogna avviare la procedura riservata e dare al più presto copertura a quei posti.
Bisogna partire dall’Intesa del 24 aprile e dagli impegni assunti sul rinnovo del Contratto Nazionale, con investimenti adeguati che ci consentano il recupero dell’inflazione e un progressivo adeguamento agli stipendi europei. Il nostro aumento deve essere a tre cifre, ma 100 euro non bastano per avvicinarci all’Europa.
L’impegno che chiediamo al Ministro è questo: rilanciare una scuola che sia capace di valorizzare gli stimoli che provengono dalle nuove generazioni, quella che sa ascoltare le domande su come contrastare la crisi ambientale, una scuola capace di rimettere al centro la didattica, che sa accogliere, integrare e aprire orizzonti. Per farlo però serve risolvere prima le emergenze. Ci auguriamo che si inizi oggi.