Alternanza scuola-lavoro, tirocini, stage: ad ognuno le proprie responsabilità
Comunicato stampa Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Indignazione ha suscitato la vicenda di Faenza, in provincia di Ravenna, che ha visto la morte di un artigiano impegnato in un lavoro di manutenzione di un impianto di illuminazione e precipitato da un cestello sospeso, attaccato ad una gru, probabilmente per un cedimento strutturale.
Al dolore e al cordoglio per l’ennesimo incidente sul lavoro, si accompagna lo sdegno per il coinvolgimento nell’incidente di uno studente diciottenne, di un centro di formazione professionale, impegnato in uno stage.
La vicenda è stata resa nota contemporaneamente alla pubblicazione della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola–lavoro. La FLC CGIL ha segnalato tutte le criticità di tale documento e le omissioni del MIUR.
Nella vicenda di Faenza emergono ulteriori responsabilità.
Come già denunciato dalla FLC CGIL, le Regioni, attraverso la Conferenza Unificata, hanno chiesto ed ottenuto di espungere dalla Carta il riferimento a stage, tirocini e didattica di laboratorio. I diritti e i doveri elencati nella Carta quindi, non si applicano agli studenti che frequentano i percorsi in alternanza realizzati nei Centri di Formazione Professionale accreditati per la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), creando così una disparità di trattamento tra studenti insensata e ingiusta.
Occorre affermare con forza che stage e tirocini sono opportunità formative peraltro ben declinate nei vigenti ordinamenti della secondaria di II grado, che le studentesse e gli studenti impegnati in tali attività non possono sostituire lavoratori, che a tutti gli studenti e le studentesse devono essere riconosciuti parità di diritti e doveri.
Le parole non sono più sufficienti: occorre che ognuno, a partire dal MIUR e dalle Regioni, si assuma le proprie responsabilità e faccia scelte conseguenti.