CNR, bozza di Statuto: un attacco durissimo alle prospettive di crescita dell'Ente
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
In questi giorni si sta consumando l'ennesimo scempio contro le istituzioni della conoscenza pubblica perfettamente simmetrico all'attacco contenuto nel ddl Gelmini sull'università. La vittima illustre è il CNR, il maggiore ente pubblico di ricerca del nostro paese.
La bozza di Statuto elaborata dal Consiglio di Amministrazione e dai presunti esperti nominati dal Miur è un testo confuso, minimalista e burocratico che in realtà nasconde un attacco durissimo alle prospettive di crescita dell'Ente. Ci sono elementi che destano particolare sconcerto come la previsione di un improbabile tetto di spesa per il personale e una limitazione alla durata dei contratti precari che combinati con il blocco del turn over renderanno il CNR un ente con meno risorse, meno prospettive per i giovani e quindi senza futuro. Inoltre viene completamente marginalizzato il ruolo della comunità scientifica estromessa dai processi di indirizzo e di governo. Tutto ciò in palese contrasto con i principi ispiratori della legge di riordino secondo la quale lo statuto deve essere adottato nel rispetto della dell'articolo 33 della Costituzione e della carta europea dei diritti dei ricercatori. Ma soprattutto ci consegna un CNR privo di missione, di autonomia e di quelle indispensabili coordinate per affrontare la sfida dell'innovazione e del rilancio della ricerca pubblica come via d'uscita dalla crisi e presupposto di un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
L'unico vero obiettivo di chi ha elaborato la bozza di statuto sembra essere quello di esercitare un controllo politico sul Consiglio di Amministrazione!
Attendiamo adesso che una nuova bozza recepisca le osservazioni della comunità scientifica e di tutto il personale. Se lo statuto confermerà gli aberranti contenuti della bozza continueremo con la mobilitazione perché il CNR è un patrimonio importante per il futuro del Paese e per la valorizzazione delle straordinarie competenze di chi opera all'interno dell'ente.