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I regolamenti della Gelmini confermano le nostre denunce: la scuola primaria paga un prezzo altissimo ed inaccettabile

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

17/12/2008
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I primi regolamenti, ormai all’approvazione definitiva da parte del Consiglio del Ministri, confermano le nostre preoccupazioni sull'attacco feroce portato alla scuola pubblica italiana, in particolare alla scuola primaria.

I tagli intervengono su tutti i segmenti del sistema formativo, riducendo drasticamente gli organici, ma nella scuola primaria spazzano via tutte le esperienze positive realizzate in tanti anni.

Recenti ed autorevoli indagini internazionali hanno confermato l’eccellenza dell’attuale modello didattico ed organizzativo, fondato sul modulo e sul tempo pieno con compresenze ma, dopo i decreti in via di emanazione, tutto ciò diventerà un pallido ricordo!

Anche le tanto evocate scelte delle famiglie dovranno fare i conti con la cruda realtà dei tagli, unico e sovrano parametro che deciderà l’assetto della scuola primaria.

Altro che valorizzazione delle professionalità della scuola e della sua qualità, altro che rispetto e sostegno alle famiglie!

La determinazione dimostrata da questo governo nel colpire in modo così devastante la scuola primaria è la conferma che l'unico obiettivo che ha guidato scelte così scellerate è stato quello di fare cassa.

La cosa è ancora più ignobile se si considera che un governo interviene senza scrupoli su un settore strategico qual è la scuola: vero motore per lo sviluppo civile democratico ed economico di ogni altro paese civile e democratico.

La totale assenza di coerenza tra gli impegni, autorevolmente sottoscritti dal Governo, per l’avvio del dialogo con il mondo della scuola e le sue rappresentanze e la decisione di procedere sull’emanazione dei regolamenti, senza alcun confronto, confermano il metodo arrogante ed autoritario del modo di procedere di questa compagine governativa.

Il rinvio degli altri regolamenti ed il ripristino delle 40 ore nella scuola dell’infanzia sono solo il frutto della mobilitazione e degli scioperi di questi mesi.

Contrasteremo, quindi, con determinazione, insieme al popolo della scuola, le decisioni di queste ore sulla primaria e sui tagli pesantissimi agli organici, per chiedere interventi a sostegno di una scuola pubblica e di qualità.

Roma, 17 dicembre 2008