Il Governo cerca di rassicurare, ma serve ben altro
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario Generale della FLC Cgil.
>> Comunicato unitario dei sindacati <<
Il decreto su Università e Ricerca varato ieri dal Consiglio dei Ministri, stando al testo attualmente noto, non incide sui punti di sofferenza prodotti dai provvedimenti di Governo: non modifica nella sostanza la Legge 133/08, né per quanto riguarda i tagli ai finanziamenti, né sul tema della trasformazione delle Università in Fondazioni; la previsione di un allentamento del blocco del turn-over della docenza, che nel decreto passa dal 20 al 50% non avrà effetti concreti, perché da tale misura sono esclusi tutti gli Atenei che hanno già una spesa di personale oltre il 90% del finanziamento, per i quali il blocco del reclutamento è totale; ma, per effetto dei tagli disastrosi, che restano, ben presto la quasi totalità degli Atenei sarà nelle medesime condizioni.
La modifica delle regole dei concorsi, a due giorni dal loro avvìo, tocca in misura minima il vero nodo della concorsualità universitaria. E anche la destinazione di una parte del finanziamento per premiare gli Atenei migliori è inquinata dal fatto che tra i criteri della distribuzione c'è la soppressione dei corsi e la riduzione delle sedi, con ciò premiando chi ha inutilmente moltiplicato l'offerta e penalizzando chi ha praticato scelte virtuose. Si cancella la riduzione del 10% delle piante organiche della ricerca, per ritornare, dopo un lungo giro, esattamente nella condizione di sofferenza precedente senza alcuna innovazione.
L'unica vera novità è la crescita dei fondi per il diritto allo studio. E' evidente che con quest'insieme raffazzonato di provvedimenti improvvisati il Governo cerca di mandare segnali di rassicurazione ad un movimento che ha invece ben compreso la posta in gioco: la demolizione del sistema pubblico, e con esso del sistema di diritti, di opportunità, di welfare per tutti i cittadini, a cominciare dagli studenti, dai precari, che non sono nemmeno presi in considerazione nel decreto, dai giovani. Non è con questi piatti di lenticchie che si può fermare una protesta che cresce nella coscienza del Paese.
Il 14 novembre l'Università, la Ricerca, l'Afam saranno in piazza a manifestare per cancellare la legge 133 e le sue devastanti conseguenze.
Roma, 7 novembre 2008