Impronte bambini rom e sinti: un provvedimento razzista ed odioso
Comunicato stampa di Enrico Panini, segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.
Il ministro Gelmini non può giustificare questa decisione
Lunedì 7 luglio saremo in piazza, a Roma, per farci schedare anche noi
La decisione di schedare i bambini rom e sinti mediante la rilevazione delle impronte è indegna di un paese civile come l'Italia e testimonia il lento affermarsi nel Governo di una cultura razzista ed odiosa, che vorrebbe riportare l'orologio della storia del nostro Paese indietro di decine di anni.
Se un provvedimento di questo tipo si affermasse le conseguenze sul piano sociale e civile sarebbero disastrose perché si legittimerebbe il razzismo, ora con i bambini rom e sinti e domani con chissà chi altro; l'Italia risulterebbe ulteriormente isolata sul versante europeo, additata come un Paese a rischio; la scuola pubblica, luogo di accoglienza e di integrazione, ne risulterebbe colpita nei valori di fondo.
Per quest'ultima ragione, in particolare, consideriamo molto grave che il Ministro Gelmini non abbia avvertito l'esigenza di prendere nettamente le distanze da decisioni che discriminano i bambini, alcuni dei quali verranno trattati come i criminali grazie alle scelte del Governo, in nome dei valori di accoglienza e solidarietà che da decenni caratterizzano la nostra scuola statale. E' bene che il Ministro sappia che la nostra scuola ha sempre accolto i bambini, anche se privi di documenti o senza il permesso di soggiorno.
Per questo la schedatura tramite le impronte è anche un atto contro la scuola statale.
Siamo di fronte ad un autentico disastro.
Lunedì 7 luglio la FLC parteciperà all'iniziativa promossa a Roma dall'ARCI, col sostegno dell'ANED, in Piazza Esquilino, dalle 17.00 alle 20.00, ed i nostri iscritti daranno le loro impronte digitali per protesta contro il provvedimento del governo.
Prendetevi le nostre impronte. NON TOCCATE I BAMBINI E LE BAMBINE ROM E SINTI
Roma, 5 luglio 2008