ISTAT: Antonio Golini nominato "presidente pro tempore" per decreto
Comunicato stampa di Danilo Barbi Segretario confederale CGIL e Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Apprendiamo dalle agenzie di stampa che sarebbe in corso di registrazione alla Corte dei Conti un decreto di nomina per una presidenza pro tempore dell’ISTAT. L’incarico è vacante a causa delle dimissioni, lo scorso 28 aprile, dell’ex presidente Enrico Giovannini, oggi Ministro della Repubblica. La presidenza sarebbe assegnata ad Antonio Golini, professore emerito di demografia, già membro del Consiglio dell'ISTAT, docente alla Sapienza di Roma e alla LUISS, presidente dell'IRP dal 1980 al 1996.
Se confermato quanto scritto dalle agenzie, ovvero che la nomina di Golini è "per il periodo durante il quale Enrico Giovannini, attuale Presidente, svolge le funzioni di Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali" ci troveremmo davanti a un fatto di particolare gravità. La nomina pro tempore non può, infatti, che riguardare solo ed unicamente il periodo necessario al Governo per affidare un nuovo incarico, avendo acquisito il parere positivo dei due terzi dei componenti delle commissioni parlamentari competenti, come prescrive il DPR 166/2010, a tutela dell’indipendenza dell’Istituto nazionale di statistica. Non è pensabile alcuna altra strada se non questa.
Sia chiaro: la nomina di un presidente, seppure a tempo, e non di un commissario, è quanto chiede la CGIL a garanzia di una funzione delicata come quella svolta dalla statistica pubblica, ma se quanto riportato dalla stampa risultasse vero ci troveremmo di fronte ad un errore imbarazzante da parte del Governo Letta.
La CGIL e la FLC ritengono prioritario l’avvio rapido dell’iter parlamentare per la nomina del nuovo presidente dell’ISTAT. Il combinato disposto dell’accentramento di funzioni in capo alla figura del Presidente dell’ISTAT contenute nell’ultimo riordino dell’Istituto e dell’improvvisa vacanza venutasi a creare, ha infatti precipitato l’Ente in un pesante stato di paralisi politica e gestionale. CGIL e FLC giudicano perciò necessario l’affidamento di un incarico ad interim, fino alla nuova nomina.
Il Governo ha gli strumenti per gestire questa vicenda e ci si aspetta che ciò sia fatto in modo rapido ed efficace.