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L'emendamento che blocca le procedure di stabilizzazione e licenzia migliaia di precari deve essere ritirato. La mobilitazione è già partita negli enti di ricerca
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.
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E' stato presentato il provvedimento con cui il governo intende abrogare le norme sulla stabilizzazione che, se approvato, porterebbe al licenziamento migliaia di persone e metterebbe in ginocchio il sistema pubblico di ricerca e università.
Infatti queste norme, unite a quelle che limitano a tre anni la possibilità di lavorare con contratti flessibili non solo impediranno stabilizzazioni e assunzioni ma anche il mantenimento in servizio dei precari.
La risposta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali è pronta. In questo momento sono già in mobilitazione i 500 precari dell'ISFOL dove tutte le attività sono bloccate (istituto per la formazione professionale dei lavoratori) gli oltre 700 dell'ISPRA (istituto per la protezione e la ricerca ambientale) i 400 precari dell'INGV (istituto nazionale di geofisca e vulcanologia).
Per anni migliaia di ricercatori, tecnici, amministrativi hanno lavorato in condizioni difficilissime garantendo al sistema pubblico della ricerca e dell'università di funzionare, settori dove il 50% del personale è precario.
Il governo uccide le speranze di migliaia di lavoratori e continua nell'opera di distruzione del sistema pubblico di ricerca e formazione.
Le iniziative in corso in queste ore sono solo l'anticipo della forza che metteremo in campo nei prossimi giorni per bloccare questo inaccettabile provvedimento.
Roma, 29 settembre 2008