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L’ISTAT è statutariamente autonomo e indipendente da qualunque esecutivo. E tale deve restare

Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

28/06/2018
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Si è tenuto lunedì 25 giugno, al MEF, un incontro tra la sottosegretaria al ministero dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli e il presidente dell’ISTAT, Giorgio Alleva, per, come annunciato in un comunicato stampa dalla stessa sottosegretaria: “Fare il punto sul processo di innovazione portato avanti dall'Istituto e sulla sinergia necessaria da mettere in atto con la politica per il raggiungimento degli obiettivi del contratto di Governo”.

“Si tratta di affermazioni gravi - dichiara in una nota il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli - che minano alla base l’indipendenza dell’Istituto”.

“L’ISTAT è un Ente di ricerca e la sua funzione è tutelata dalle norme di legge e dai regolamenti europei in materia di rilevazioni statistiche. Autorevolezza e indipendenza sono riconosciute da sempre e non può esserci alcuna ‘sinergia’ fra la conduzione di un Ente terzo come l’ISTAT e il governo di turno”, prosegue Sinopoli. “Dalle parole della sottosegretaria Laura Castelli, tuttavia, si percepisce una volontà di rendere subalterno l’Istituto agli interessi dell’esecutivo in carica. Ribadiamo che in nessun modo un governo, di qualunque colore, può interferire con un istituto come l’ISTAT, la cui autonomia è sancita dalla Giurisprudenza e dalla peculiarità della ricerca scientifica, e i cui obiettivi istituzionali sono appunto quelli di attuare il Programma Nazionale di Statistica approvato dal Parlamento riconducendo le sue rilevazioni, tra le quali i dati macroeconomici del Paese, all’interesse dei cittadini rappresentati in Parlamento”.

“Auspichiamo che la Ministra Bongiorno, titolare del dicastero per la Pubblica Amministrazione a cui è assegnata la vigilanza sull’Istituto, rivendichi e difenda l’autonomia istituzionale dell’ISTAT, riaffermandone i principi. Nelle prossime settimane infatti, il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra della Pubblica Amministrazione, dovrà iniziare il percorso per la designazione del presidente dell’Istituto, che deve avere il parere positivo - lo ricordiamo - dei due terzi dei componenti delle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato”, scrive il sindacalista.

“Chiediamo ai vertici dell’ISTAT, alla Ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno e al MEF, di chiarire in maniera inequivocabile l’episodio in questione e di ribadire i principi sanciti dalla normativa nazionale ed europea sulla statistica pubblica. Principi di autonomia e di terzietà a cui devono attenersi gli esponenti del governo del Paese, anche per quanto riguarda l’imminente procedura di nomina o di riconferma del futuro presidente, adottando un iter trasparente, basato su competenze e capacità, non certo sulle ‘sinergie’ con questo o con quel governo. Visto il grave episodio - conclude Sinopoli - invitiamo il Parlamento a svolgere il suo ruolo di garante dell’autonomia dell’ISTAT”.