Pantaleo: “Subito il contratto e il blocco delle misure che danneggiano la scuola”, con il ministro solo un confronto di facciata
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
“Rinnovare subito i contratti e consentire la chiamata dei supplenti e le immissioni in ruolo degli ATA e dei docenti dell’infanzia”, con queste richieste ha esordito il Segretario Generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo nel suo intervento all’incontro di oggi 23 settembre con la Giannini.
Pantaleo ha proseguito, “Se il Ministero vuole evitare il collasso delle scuole intervenga subito per superare gli aspetti di ingestibilità del servizio causati dalla Legge di Stabilità 2015. Anziché continuare con provvedimenti unilaterali sul rapporto di lavoro del personale della scuola, chiediamo l’immediata apertura del negoziato per il rinnovo del contratto. Senza questo rinnovo non ci possono essere né cambiamento, né innovazione.
Purtroppo l'incontro con il Ministro Giannini ha confermato i nostri timori: il Governo non vuole aprire un vero confronto di merito con le parti sociali per cambiare la legge 107, ma continuare con incontri di facciata.
Ancora senza risposte le tante emergenze della scuola pubblica, accentuate dalle misure della legge di stabilità e dalla stessa legge 107.”
Per Pantaleo inconsistenti le risposte del Ministro Giannini:
- sull’attuazione del piano di immissioni in ruolo e sull’esclusione dalle stabilizzazioni dei tanti precari anche in previsione della fase C.
- sull’esclusione del personale ATA e dei docenti della scuola dell'infanzia dalle immissioni in ruolo,
- sulla necessità del rinnovo del contratto e la salvaguardia del contratto nazionale.
Interlocutorie, rispetto alle questioni poste, le risposte sulla formazione iniziale della scuola secondaria e dell’anno di prova, la valutazione dei dirigenti, laboratori e scuola digitale.
“Valutare i dirigenti scolastici senza condivisione e partecipazione, reclutare i docenti attraverso un contratto di apprendistato significa continuare a battere strade sbagliate, rimanendo sordi alle richieste della scuola.
Non subiremo passivamente misure che danneggiano il lavoro e la didattica.
La mobilitazione, decisa unitariamente insieme agli altri sindacati, si intensifica e va avanti per cambiare una legge profondamente sbagliata.”