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Scuola: Pantaleo, spending review getta nel caos le segreterie

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

02/09/2012
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Non possiamo accettare che le segreterie scolastiche siano sguarnite di personale che per anni si è impegnato, svolgendo con competenza e responsabilità un gravoso lavoro. Tra pochi giorni inizia l'anno scolastico e il MIUR rinvia la copertura dei posti amministrativi e tecnico vacanti perché la legge sulla spesa pubblica impone che quei posti vengano occupati da docenti inidonei per motivi di salute all'insegnamento.
Non è umanamente accettabile che persone con gravi malattie vengano costretti a svolgere mansioni complesse e faticose senza peraltro alcuna preparazione specifica.
È certo che l'apertura delle scuole significherà nei fatti una mole di lavoro impossibile per i pochi amministrativi e tecnici di ruolo che non avranno l'appoggio dei colleghi precari. È un caos annunciato e il personale ATA è disperato e indignato.

La FLC CGIL ritiene che l'operazione imposta dalla spending review debba essere rinviata nell'interesse generale della scuola che non può sopportare altri tagli.

Incontreremo i rappresentanti del MIUR la prossima settimana. La FLC CGIL ha delle proposte di immediata fattibilità e di sicuro risparmio, come - tra le altre - incaricare il personale in esubero, che abbia i requisiti, del revisorato. Questa operazione porterebbe a un risparmio di 15 milioni di euro e permetterebbe di rinviare l'operazione inidonei e accelerare la copertura dei posti vacanti. Perché il Ministro del Tesoro la contrasta? Perché non vuole tagliare gli incarichi ai propri revisori, già titolari di altri stipendi? Non è anche questa revisione della spesa pubblica? Perché non si attiva la dispensa per i docenti inidonei?

La FLC CGIL continuerà con le mobilitazioni fino alla grande manifestazione del 20 ottobre per chiedere al Governo Monti una radicale svolta rispetto a scelte disastrose che stanno impoverendo ulteriormente la scuola pubblica.