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Un attacco senza precedenti al contratto e ai diritti di rappresentanza dei lavoratori

Accordo separato sul pubblico impiego: si azzera il contratto e si riducono i diritti. Decreto legislativo Brunetta: si tenta di mettere il silenziatore ai lavoratori impedendo le elezioni RSU. Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC Cgil.

30/04/2009
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>> La lettera di Guglielmo Epifani al Presidente del Consiglio <<
>> Approfondimenti <<

Nella giornata di oggi, 30 aprile 2009, CISL, UIL e sindacati autonomi del pubblico impiego hanno sottoscritto l'intesa separata in attuazione dell'accordo confederale del 22 gennaio 2009.

Ciò è avvenuto senza che il Ministro della Funzione Pubblica abbia sentito il dovere e la correttezza, almeno formale, di convocare la CGIL, come avvenuto per la firma separata con Confindustria del 15 aprile.

E' un fatto grave nel metodo e nel merito.

L'intesa, infatti, oltre a recepire, in peggio, i contenuti dell'accordo confederale, su cui più di 3 milioni di lavoratori e lavoratrici hanno espresso la propria contrarietà in un referendum, fa proprie le norme della Legge Brunetta di riforma della contrattazione nella Pubblica Amministrazione.

Accordo separato e legge, nel pubblico impiego e quindi anche in tutti i settori della conoscenza, riducono pesantemente i salari, azzerano la contrattazione e annullano dal 2011 tutti i contratti integrativi. Inoltre, consegnano al potere politico e dirigenziale, le decisioni in merito a carriere, incentivazioni e valutazione.

Un'intesa pesantemente negativa nei contenuti di cui si assumeranno la responsabilità, di fronte ai lavoratori, le Organizzazioni Sindacali che l'hanno firmata.

Inoltre, gravissimo l’attacco ai diritti di rappresentanza dei lavoratori portato attraverso il decreto attuativo della stessa legge Brunetta, che intenderebbe bloccare le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie per i prossimi tre anni.

Si cerca quindi di mettere il silenziatore ai lavoratori, sancendo l’impossibilità di votare i propri rappresentanti nelle sedi di lavoro e, si porta un attacco inedito ed arrogante alla libertà di espressione democratica di chi opera nella scuola, università, ricerca, Afam e in tutto il pubblico impiego.

Noi non ci stiamo.

Dalla prossima settimana partirà una fortissima iniziativa di mobilitazione che vedrà la FLC insieme alla Confederazione e alle altre categorie del pubblico impiego, in campo per difendere i diritti fondamentali dei lavoratori.

Roma, 30 aprile 2009