Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Contratto “Istruzione e Ricerca” » Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: terzo incontro sull’ordinamento professionale nell’Università

Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: terzo incontro sull’ordinamento professionale nell’Università

Il resoconto della riunione di trattativa

13/10/2022
Decrease text size Increase  text size

Si è svolta l’11 ottobre la prevista riunione di contrattazione sul rinnovo del CCNL per la sezione università, con all’ordine del giorno l’ordinamento professionale. A partire da una bozza di lavoro presentata dall’ARAN che ricalca la soluzione già definita per gli altri comparti pubblici si è cominciato ad entrare nel merito del sistema di classificazione.

La classificazione proposta prevede la creazione di 4 aree diverse (operatori, assistenti, funzionari ed elevate professionalità) che sostituirebbero le attuali 4 categorie (B, C, D ed EP),  prevedendo all’interno una pluralità di profili professionali (amministrativo, tecnico, bibliotecario, della comunicazione, ecc.…). Differentemente dagli altri comparti della pubblica amministrazione il nostro contratto prevede già 4 aree con un’apposita area apicale   dedicata alle elevate professionalità e quindi lo schema proposto non modificherebbe di molto l’assetto attuale. L’ordinamento su quattro aree secondo la nostra valutazione rimane il più adatto a rappresentare le professionalità presenti e a corrispondere alle necessità di sviluppo professionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’università.

Rispetto all’ipotesi di aggiungere un’ulteriore area al di sopra dell’Elevata Professionalità, la nostra valutazione è che ciò non determinerebbe una valorizzazione del personale attualmente inquadrato nella categoria EP ma al contrario una penalizzazione per la gran parte di esso, considerando il fatto che nessun automatismo di inquadramento alla categoria superiore sarebbe possibile, come ribadito chiaramente anche dall’ARAN; se anche per pura ipotesi considerassimo possibile questa ipotesi, essendo determinate a monte le risorse complessive disponibili per il rinnovo contrattuale, ciò si potrebbe realizzare soltanto a discapito delle risorse a disposizione del rimanente personale e ciò chiaramente non sarebbe accettabile.  Va inoltre considerato  che la professionalità richiesta per l’attuale categoria EP è già talmente elevata che al di sopra di questa non ci può che essere soltanto la carriera dirigenziale.

Superato l’aspetto relativo al numero delle aree, è necessario però chiarire che diversi sono gli aspetti relativi all’ordinamento che devono qualificare il nuovo CCNL, come per altro abbiamo ben evidenziato nelle nostre proposte a partire dalla nostra piattaforma per il rinnovo contrattuale.

Primo aspetto riguarda il sistema di progressione economica all’interno dell’area che dovrà essere soggetto a regole meno stringenti rispetto all’attuale e dovrà garantire per tutte e tutti il diritto all’incremento stipendiale nel corso della carriera lavorativa e abbiamo fatto anche presente che secondo noi dovrà continuare ad applicarsi anche per l’area delle Elevate Professionalità, a differenza della proposta dell’ARAN che la esclude. Per rendere le progressioni economiche esigibili per prima cosa va superato definitivamente il limite, spesso imposto dagli organi di controllo, sulla percentuale di lavoratori che possono accedere alla posizione economica superiore e vanno determinate risorse adeguate a disposizione per il nuovo meccanismo di assegnazione dei differenziali economici, anche utilizzando in prima applicazione il finanziamento straordinario di aumento del FFO dedicato alla valorizzazione del personale TAB universitario (50 milioni di euro).

Abbiamo poi evidenziato la necessità di definire norme che rendano possibil processi di progressioni tra le aree (progressioni verticali) per un alto numero di dipendenti. Com’è noto il fenomeno di sotto inquadramento del personale universitario è una costante ulteriormente aumentata in questi ultimi anni, con gli atenei che hanno spesso teso ad assumere personale in categoria inferiore rispetto alle professionalità richieste: si rende perciò necessario arrivare nel più breve tempo possibile ad una coerente distribuzione del personale nel nuovo ordinamento, utilizzando allo scopo anche parte dei punti organico aggiuntivi previsti nella legge di bilancio 2022.

Per quanto riguarda il sistema delle indennità (incarichi, responsabilità, posizioni organizzative) deve per noi essere in parte finanziato da un apposito fondo distinto da quello del salario accessorio, rimanendo anche possibile l’attribuzione delle indennità al personale di tutte le categorie, superando la proposta dell’ARAN che lo esclude per quella degli operatori (l’attuale categoria B).

Nel nostro intervento abbiamo inoltre per l’ennesima volta ribadito che nel prossimo CCNL devono essere contenute apposite discipline per il personale delle AOU e per gli attuali CEL e per le nuove figure professionali come quella dei tecnologi a tempo indeterminato e dei contrattisti di Ricerca così come definito dalla legge che le introduce. L’ARAN ha convenuto sulla necessità di affrontare in appositi incontri la discussione su questi argomenti.

La prossima riunione è prevista tra circa 10 giorni con l’impegno dell’ARAN a fornire un ulteriore documento che tenga conto della discussione svolta.

Naturalmente continueremo costantemente a tenervi informati dell’evoluzione della trattativa.