Conoscenza news ed. Speciale
 

Edizione Speciale

Direttore responsabile Ermanno Detti

Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
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Anno VII n. 38 del 2 dicembre 2011

   
Notizie
   
Servizi e Rubriche
 

Pensioni: non sono il salvadanaio dello Stato

Le voci che circolano in questi giorni circa i provvedimenti che il Governo Monti starebbe per prendere sul tema della previdenza, trovano la FLC CGIL in una condizione di massima attenzione. Siamo convinti, è lo abbiamo manifestato più volte, che non si può usare la previdenza pubblica come un salvadanaio a cui attingere nei momenti di difficoltà finanziaria.

L'innalzamento dell'età pensionabile oltre i 40 anni e la dismissione anticipata del sistema delle quote con l'introduzione del sistema degli incentivi e disincentivi a seconda dell'età pensionabile, determinerebbero una perdita di diritti acquisiti. Questi diritti vanno mantenuti, specie nel momento in cui gli stipendi e le pensioni rappresentano l'ammortizzatore sociale per i figli precari, disoccupati, impossibilitati dalla mancanza di lavoro a costruirsi una vita autonoma.
L'innalzamento dell'età pensionabile delle donne oltre i 65 anni, una tragica realtà per quelle del pubblico impiego dal 1 gennaio 2012, non tiene conto della complessità di vita che le donne italiane ancora affrontano negli anni 2000, rispetto a quelle di altri Paesi europei, dove lo Stato Sociale interviene nel lavoro di cura.

Quindi, dopo tutta la normativa punitiva in materia di pensioni del Governo Berlusconi, ancora una volta si farebbe cassa col sistema della previdenza pubblica, senza intercettare il vero problema che è quello di garantire ai giovani  pensioni dignitose con un sistema che prenda in carico le difficoltà di avere un lavoro continuativo con contratti precari che persistono ormai da anni e impediscono anche la costruzione del montante pensionistico.

Abbiamo apprezzato nel Governo Monti il cambiamento di stile, di competenza anche culturale necessari al Paese dopo la devastazione morale, sociale, economica procurata dal precedente Governo. A questo Governo, che nelle dichiarazioni di insediamento ha garantito equità al Paese, chiediamo un cambiamento radicale anche sul piano delle politiche del lavoro e dello stato sociale di cui la previdenza è parte fondamentale.

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Il nuovo Governo garantisca i rinnovi contrattuali e gli scatti d'anzianità

I salari in tutti i comparti della conoscenza si impoveriscono e si precarizza ulteriormente il lavoro. Altro che valutazione e merito!

Siamo di fronte al taglio dei salari e alla mortificazione della dignità dei lavoratori. Come evidenziato dai dati Istat nei comparti della scuola, dell'università, della ricerca e dell'AFAM i salari sono praticamente fermi mentre l'inflazione è al 3,4%.

Se si decidesse di aumentare ulteriormente l'Iva sarebbe un ulteriore colpo al potere d'acquisto dei salari.

Chiediamo al nuovo Governo di garantire i rinnovi contrattuali, gli scatti d'anzianità per i lavoratori della scuola e dell'AFAM, le progressioni salariali e di mettere immediatamente mano alla riforma fiscale.

Bisogna cambiare la legge Brunetta che limita la contrattazione e non produce alcun miglioramento della qualità nel funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Se si continuerà con il blocco dei contratti e della contrattazione la FLC CGIL è pronta a mettere in campo un'ulteriore fase di mobilitazioni perché il risanamento non può essere realizzato continuando a colpire i lavoratori pubblici.

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"Ricostruire la scuola", le nostre proposte

Alla presenza di giornalisti, agenzie di stampa e forze politiche, lunedì 28 novembre 2011 è stato presentato il primo di due Dossier.

"Ricostruire la scuola", questo il titolo, contiene le nostre proposte ed elaborazioni con le quali chiediamo con forza una inversione di tendenza rispetto alle politiche depressive messe in campo dal governo Berlusconi nei comparti della conoscenza. Nel rispetto delle reciproche autonomie, abbiamo individuato le priorità sulle quali ottenere risultati concreti nel breve periodo.

Il Dossier riassume quanto elaborato dalla nostra organizzazione negli ultimi tre anni sulla scuola. La scuola e la formazione vanno riconosciute come una priorità e al tempo stesso come una opportunità straordinaria per il nostro Paese. "Crediamo - si legge nel documento - che sia necessaria una inversione di tendenza immediata: ci sono segnali che si possono dare immediatamente e che non hanno costi. Ma soprattutto è necessario, subito, avviare un progetto che preveda investimenti in questo settore".

A questo primo lavoro ne seguirà un secondo dedicato alla ricerca, all'università e all'alta formazione che, insieme al documento "Riconquistare il contratto nei comparti pubblici della conoscenza", rappresenteranno una completa piattaforma rivendicativa.

Dossier completo e sintesi.

Ricostruiamo l'Italia, il sito della nostra campagna.

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Università: le priorità da cui far ri-partire il sistema

Pesanti sono le eredità lasciate al Paese dall'ex Ministro Gelmini in termini di istruzione universitaria. È necessario voltare pagina al più presto, tentando, anche nel breve periodo, di rilanciare il sistema universitario pubblico a partire da investimenti consistenti, superando la devastante logica dei tagli indiscriminati.

In questa ottica devono essere cancellati i tagli al Fondo per il Finanziamento Ordinario delle Università e deve essere data certezza delle risorse disponibili ad inizio d'anno e per un periodo minimo di tre anni.

Non c'è dubbio poi che la Legge 240/2010 vada superata e che non si possano consolidare quei principi di fondo che abbiamo fortemente avversato e combattuto.

Gli Statuti universitari devono essere rapidamente approvati senza interferenze ministeriali come sta invece accadendo. Dovrà però essere rivisto l'assetto di Governance imposto dalla Legge 240/2010 che ha nei fatti prodotto il restringimento degli spazi di agibilità democratica.

Occorre uno stanziamento straordinario a favore del diritto allo studio che privilegi il sistema delle borse di studio per tutti gli aventi diritto, superando il modello del prestito d'onore che non può funzionare in un momento di grande precarietà nel lavoro e con salari d'ingresso di pura sussistenza.

Da subito bisognerà operare con un intervento straordinario che tolga il blocco che di fatto si è creato nel reclutamento universitario. I meccanismi previsti dalla Legge 240/2010 non decollano e rendono l'Università priva di risorse, oltre che finanziarie, anche umane. Si chiudono così corsi di studio, anche per effetto delle pessime prescrizioni contenute nel DM 17/2010, a prescindere dalla loro effettiva utilità, privando il Paese, per pura insipienza, di competenze e opportunità. Si è colpevolmente ritardata la messa in funzione dell'anagrafe delle ricerche dei professori e ricercatori, istituita già dal gennaio 2009, ma mai realizzata.

In questi anni invece di diminuire è aumentata la frammentazione delle figure precarie. Questo ha prodotto e produce un abbassamento della qualità della ricerca e dell'offerta didattica poiché non si garantisce la continuità della prestazione favorendo viceversa la cosiddetta fuga di cervelli. È perciò indifferibile un intervento di riordino della materia che garantisca stabilità e diritti a chi opera nel sistema universitario. Anche sui dottorati di ricerca è necessario trovare le risorse che consentano di superare l'istituto del "dottorato senza borsa".

Tra i guasti del "sistema Gelmini" si può annoverare anche l'aver strutturato l'ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione) come braccio operativo del Ministero, e non invece come soggetto di valutazione terzo ed indipendente dal potere politico. Nel contempo si sono colpevolmente ridotte le competenze del Consiglio Universitario Nazionale, organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario.

Se si interverrà, alla luce delle normative vigenti e come probabilmente è necessario, sull'aggiornamento delle competenze del CUN, ne andrà assolutamente salvaguardata l'elettività e la rappresentanza di tutte le figure professionali presenti nelle Università.

Il personale dell'Università, non diversamente da quello del resto del pubblico impiego, ha visto in questi ultimi anni falcidiato il potere d'acquisto delle retribuzioni. Il blocco dei contratti e delle progressioni per il personale del comparto ed il blocco degli scatti e degli adeguamenti stipendiali per i docenti, deve essere rimosso.

Va, in sostanza, attuato un piano di rilancio del sistema universitario, uscito mortificato dall'esperienza governativa precedente, concertato con le parti sociali e gli studenti, nella assoluta convinzione che le misure per la crescita che tutti auspicano non possano che partire dai settori della conoscenza.

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Ricerca: il Governo dia un segnale forte di attenzione

La fase che si è aperta con il cambio di Governo, ci offre l'opportunità di rilanciare le nostre proposte sulla ricerca pubblica, sia pure in un quadro economico difficilissimo sotto il profilo del bilancio dello Stato.

Con insistenza, fin dalle prime ore di insediamento del nuovo esecutivo, abbiamo chiesto per i nostri settori una decisa discontinuità sulle politiche per la ricerca. Basti pensare che in ricerca e sviluppo in Italia nel 2005 si spendeva circa l'1% del PIL, oggi siamo sotto lo 0,6% del PIL.

Al nuovo Governo chiediamo interventi urgenti a partire dai finanziamenti, erosi dai continui tagli, e dalla salvaguardia delle specificità contrattuali, duramente colpite dal "decreto Brunetta", ma ad oggi unico vero collante di un settore storicamente troppo frammentato.

È necessario realizzare una cabina di regia a cui affidare il coordinamento delle politiche di settore, che sappia superare l'attuale divisione dovuta alla vigilanza degli enti in capo a diversi Ministeri e alle diverse politiche per la ricerca attuate da questi. La cabina di regia non può che essere affidata al MIUR e dovrebbe almeno garantire degli standard minimi per tutti gli enti, per quanto riguarda governance e statuti, meccanismi di designazione dei vertici, autonomia e democrazia, coinvolgimento della comunità scientifica, politiche di reclutamento, stabilità di finanziamenti.

Bisogna anche intervenire sul tema dell'autonomia, a partire dallo statuto del CNR e dei regolamenti in fase di scrittura, per correggere le norme limitative introdotte dalla Legge 213/09 e dai vari processi di riordino che hanno ridisegnato tutti gli statuti degli enti, compresi quelli non vigilati dal MIUR. Chiediamo interventi drastici contro la precarietà, a partire dall'immediata abolizione delle limitazioni introdotte con la Legge 122/10, il ripristino del concetto dell'80% del budget complessivo per le assunzioni e il superamento dei vincoli delle piante organiche.
Infine, occorre abolire la "legge Brunetta" e le sue inique norme, a partire dalla famigerata valutazione, e recuperare il diritto al contratto per tutti i lavoratori pubblici.

Verificheremo se con il nuovo Governo sarà possibile aprire reali spazi di confronto su questi temi. Se così non sarà, non faremo sconti.

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Concorso Dirigenti scolastici. Le due prove scritte si svolgeranno in tutte le regioni nei giorni 14 e 15 dicembre 2011.
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Docenti precari. Ancora precisazioni del MIUR sulla sostituzione dei docenti fino all'avente diritto su posti di sostegno.
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Docenti precari. Visualizzazione delle posizioni nelle graduatorie d'istituto.
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Graduatorie prioritarie. Convenzioni regionali: no della FLC CGIL alle discriminazioni.
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Formazione iniziale. TFA e lauree magistrali: incontro interlocutorio al Ministero.
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Formazione iniziale. Definite le prove di accesso al TFA e al corso "abbreviato" per i maestri.

 

 

 

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AFAM. Approvato dal Senato il DDL di riforma alla Legge 508/99.

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AFAM. Accordo nazionale sulla formazione del personale anno 2011: risorse irrisorie, numeri da pallottoliere.
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AFAM. Una tantum ex art. 18 CCNL 4 agosto 2010: assegnati gli importi alle Istituzioni.

 

 

 

UNIVERSITÀ
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Statuti universitari. I rilievi del MIUR si possono respingere al mittente.
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Statuti universitari. Il nuovo Ministro interrompa un'attività di censura che limita l'autonomia degli atenei.
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CUN. Il Ministro Profumo interviene per portare il suo saluto all'organismo di rappresentanza del sistema universitario.

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Concorsi università. I bandi in Gazzetta Ufficiale pubblicati sul nostro sito.

 

 

 

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CRA. L'Ente vive una grave crisi istituzionale: lettera aperta al neo Ministro dell'Agricoltura.

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INRAN. Precari: firmato l'accordo per il rinnovo dei contratti a tempo determinato.
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ISTAT. Bandi di concorso in arrivo? La FLC CGIL chiede un incontro urgente.
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ISTAT. Uffici Regionali: no al portierato generalizzato, sì ai servizi di ristoro. La FLC CGIL ne discute con i lavoratori.
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ISTAT. Oceano Pacifico: apre la mensa, ma con un cartello di troppo.
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CNR. valutazione della qualità della ricerca 2004-2010. Il documento del Comitato di Ente FLC CGIL.
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ISPRA. Statuto: le assemblee nelle sedi confermano il giudizio negativo sulla proposta presentata dal Presidente.
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Appuntamenti

 

Assemblea nazionale delegate e delegati CGIL
Roma, 3 dicembre 2011

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