Tempo di iscrizioni: lettura ragionata della CM n. 90
Lettura ragionata della CM n. 90
Il momento delle iscrizioni ha assunto, negli ultimi due anni, un’importanza strategica per definire l’assetto e la configurazione della scuola dell’anno scolastico che segue.
Lontano infatti dalla ritualità con cui solitamente si consumava questa scadenza, da due anni scuole e famiglie sono indotte ad affrontare questa fase con piena consapevolezza delle azioni che si mettono in atto.
Da un lato esiste, infatti, la Legge 53 sulla scuola e dall’altro esiste il Titolo V della Costituzione Italiana che attribuisce rilievo costituzionale all’autonomia scolastica che non può essere ridotta, come fa la
CM 90, ad una graziosa quanto ininfluente presa d’atto della sua esistenza.
Le scelte che si compiono nella fase delle iscrizioni influiranno inevitabilmente, sommandosi alle altre, sulla qualità del sistema scolastico complessivo.
Lo “spezzatino” orario (contenuto nella Legge 53 ed affermato con forza in questa Circolare), che dequalifica la nostra scuola accentuandone i caratteri di selettività sociale, può essere superato dalle scelte didattiche dei Collegi Docenti e dalle scelte consapevoli delle famiglie, adottando modelli organizzativi molto più significativi, unitari e compatti, dal momento che, nel fare scuola, tutto deve essere finalizzato allo sviluppo integrale della persona, in tutte le sue dimensioni di sviluppo.
Per questo è necessario poter organizzare il tempo della didattica secondo ritmi rispettosi dei tempi dell’apprendimento e non imposti dalle subordinazioni gerarchiche artificiose conseguenti alla facoltatività di alcune discipline. La distribuzione settimanale e giornaliera dell’orario deve essere equilibrata e le attività di laboratorio, di sostegno, di integrazione non sono separabili dal resto con cui mantengono una forte integrità.
La C.M. 90/’04, sulle iscrizioni per l’anno scolastico 2005/’06, fa una grave omissione, non citando più i modelli organizzativi del tempo pieno e del tempo prolungato, con l’evidente intenzione di forzare le scelte delle scuole e delle famiglie verso i modelli spezzatino orario che consentono risparmio di organico.
Eppure, il ministro Moratti stesso, nel corso dell’incontro con le OOSS tenutosi al MIUR il 23 Settembre 2004, aveva convenuto, su richiesta della FLC CGIL, sul fatto che le scuole potessero confermare il POF preesistente comprendente i tempi pieni ed i tempi prolungati.
Per altro, la Finanziaria 2005 conferma le attuali consistenze di organico, non riducendole come avrebbe dovuto essere in attuazione della Legge 53.
La C.M. 90/’04, omette poi che gli anticipi nella scuola dell’infanzia, sono possibili solo in seguito ad Intese regionali, favorendo in tal modo inserimenti selvaggi a discapito della qualità della scuola e della sicurezza degli alunni.
Definire infatti condizioni per l’accoglimento nelle scuole dell’infanzia di alunni anticipatari, come fa la C.M. 90/’04, senza individuare la sede che può dare garanzie in tal senso, come con le intese regionali, fa pensare che l’intenzione sia proprio quella di favorire gli inserimenti di alunni anticipatari “a prescindere”.
La stessa Circolare infine, rispetto alla scuola superiore, fa continuo riferimento al Decreto legislativo attuativo sul diritto – dovere in modo illecito, in quanto tale Decreto non ha ancora compiuto il suo iter legislativo e, dunque, non ha alcuna validità normativa, favorendo confusione e disorientamento in un grado di scuola che avrebbe invece molto bisogno di un quadro regolamentare positivo.
Per queste ed altre ragioni, la FLC CGIL intende impugnare la C.M. 90/’04 presso il TAR così come è avvenuto, con ricorsi unitari dei sindacati scuola confederali, per tutte le altre disposizioni.
Le schede sulla C.M. 90/’04 che seguono vogliono offrire una lettura ragionata della Circolare, finalizzata ad aiutare e sostenere le scelte che i vari collegi dei docenti, autonomamente, vorranno fare e le conseguenti scelte delle famiglie.
Roma, 11 gennaio 2005