Protocollo d’intesa Miur-Poste Italiane sui libri di testo
Interferenze sulle autonome scelte delle scuole
Alcune scuole ci hanno segnalato di aver ricevuto nel corso dell’estate un telegramma da Poste Italiane nel quale i Dirigenti Scolastici sono stati sollecitati ad aderire al Protocollo d’intesa siglato il 9 giugno 2005 tra le stesse Poste Italiane e il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca per il servizio di acquisto e consegna dei libri di testo.
Con tale Protocollo, su adesione delle scuole, le famiglie che lo avessero richiesto avrebbero potuto ricevere i testi ordinati a casa.
La vicenda ha avuto gli onori della cronaca, dal momento che il 28 luglio il Corriere della Sera, con un efficace articolo di Gian Antonio Stella denunciava il carattere monopolistico dell’operazione anche a danno dei distributori librai. A tale articolo era seguita una lettera del Ministro Moratti sempre sul Corriere il 29 luglio, in cui si ribadiva (è questa la cosa che a noi interessa) che in ogni caso spettava “esclusivamente alle singole scuole aderire all’iniziativa”
Il fatto è, per tornare ai telegrammi ricevuti dalle scuole, che Poste Italiane, evidentemente, avendo individuato le scuole non aderenti al Protocollo d’intesa, si sono rivolte alle singole scuole informandole che le famiglie richiedevano il servizio ma che, non avendo la scuola stessa aderito, non ne potevano fruire.
Giudichiamo questo comportamento inaccettabile non solo perché mette in contrasto presunte e indimostrate volontà dei genitori e istituzione scolastica, ma anche perché si configura come una pressione sui Dirigenti Scolastici e sulle scuole che, esercitando la propria autonomia di enti autonomi e non subordinati al MIUR, possono non dare seguito al protocollo d’intesa.
Ci saremmo aspettati che il Ministro Moratti, proprio in ragione delle sue parole sull’autonomia delle scuole rese nella lettera al Corriere, avesse preso le distanze da questi comportamenti intrusivi.
Con l’occasione ribadiamo il nostro forte dissenso con una operazione che nulla a che vedere con il contenimento delle spese per i libri di testo e che invece si configura come una operazione di stampo monopolistico.
Venire incontro alle famiglie, anche in questo campo, vuol dire agire selettivamente con contributi rapportati al reddito e soprattutto con risorse alla scuola pubblica che il Governo costantemente riduce da quattro anni a questa parte a favore delle scuole private.
Roma, 1 settembre 2005