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Sezioni primavera e finanziaria

Un incontro al MPI con le organizzazioni sindacali di categoria e le confederazioni dà avvio al confronto sui percorsi sperimentali che la Legge Finanziaria propone per cancellare la logica anticipataria nella scuola dell’infanzia.

13/12/2006
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In un incontro che si è tenuto ieri al MPI il viceministro Bastico ha illustrato alle organizzazioni sindacali il quadro di riferimento in cui collocare la proposta contemplata nel ddl Finanziaria in discussione al Senato che prevede l’istituzione delle cosiddette “sezioni primavera” presso le scuole dell’infanzia. Si è trattato, per ammissione dello stesso viceministro, di un primo incontro non esaustivo di tutte le tematiche connesse, sulle quali è stato espresso un impegno a mantenere aperto il dialogo con le Organizzazioni Sindacali.

Per il MPI, l’istituzione di queste sezioni nasce dal varco aperto dalle disposizioni della precedente legislatura che hanno introdotto gli anticipi nella scuola dell’infanzia.

L’attuale governo rifugge invece da ogni logica anticipataria che non rispetta ritmi, tempi e diritti dei bambini; cancella gli anticipi con l’abrogazione prevista dalla Finanziaria e risponde alla domanda sociale che è fortissima (ben 70mila i piccolissimi già presenti a scuola in questo anno scolastico: 30mila nelle statali, 40mila nelle paritarie) con un’offerta alternativa e radicalmente diversa dall’anticipo, che non va confusa con l’offerta della scuola prevista per la fascia 3-6 anni e non farà venire meno l’impegno del MPI per la generalizzazione della scuola dell’infanzia. Si tratta piuttosto di un potenziamento e di una diversificazione dei servizi educativi per la fascia 0-3 nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, che il MPI intende assumersi perché non esiste distinzione rigida delle competenze quando si tratta di dare risposta a bisogni primari e perché si considerano fondamentali i servizi educativi e formativi per la primissima infanzia per la costruzione di un percorso di cittadinanza e di pari opportunità per tutti.

In considerazione delle competenze nel merito di soggetti diversi, il primo passo dopo l’approvazione della Finanziaria sarà il confronto (a gennaio) con la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali per la definizione di un accordo quadro; successivamente la definizione del progetto nazionale di sperimentazione entrerà nei dettagli organizzativi (a riferimento ci sono le esperienze in atto in numerose regioni italiane, caratterizzateda tratti ampiamente di qualità).

Concludendo il suo intervento, il viceministro ha voluto rimarcare i tratti di sperimentalità e volontarietà nell’accettazione del progetto che sarà avanzato, per il finanziamento del quale concorreranno risorse provenienti anche da altri Ministeri.

Per la FLC Cgil è intervenuto il segretario generale Enrico Panini che ha ricordato che l’opposizione della nostra organizzazione agli anticipi del precedente governo si è fondata sui tratti di adultismo e precocismo che caratterizzavano quella proposta.

La FLC Cgil, già al tavolo contrattuale ex art. 43, aveva invece indicato le sezioni primavera come la strada da percorrere in uno scenario caratterizzato da assenza di asili nido, costi elevati degli stessi e un’ampia domanda sociale; una strada che deve mirare al superamento delle disparità territoriali e può contribuire ad andare oltre l’impostazione che vede i servizi educativi per la prima infanzia solo come servizi a domanda individuale. Ma le nuove sezioni dovranno avere a riferimento parametri da nido e mettere in atto tutte le attenzioni dovute alla specificità di questa fascia 24-36 mesi, rispondendo a una domanda di qualità ma senza riscrivere l’assetto ordinamentale della scuola dell’infanzia.

La FLC Cgil chiede il massimo di chiarezza nel percorso sia per l’organizzazione sindacale che per le scuole e i docenti. Essi inoltre necessitano garanzie e di certezze, a partire dalla circolare sulle iscrizioni che non dovrà permettere confusioni tra i percorsi sperimentali e l’iscrizione alla scuola dell’infanzia.

Bisogna affrontare l’insieme delle questioni tenendo come crinale il fattore qualità.

All’incontro erano state invitate, oltre i sindacati di categoria, anche le confederazioni sindacali. Erano presenti solo la Confsal e la CGIL.

La CGIL ha convenuto sulla necessità di fare i conti con la realtà attraverso una proposta qualificata. Ciò può avvenire solo rispettando due condizioni: l’espansione dei nidi e la generalizzazione qualificata della scuola dell’infanzia. Per il successo della proposta sarà fondamentale l’intesa nei territori.

La CGIL, inoltre, nel generale contesto circa il rispetto delle peculiarità delle diverse età e i conseguenti assetti, ha richiamato l’attenzione sulle complicanze che gli anticipi nella scuola primaria continuano a produrre.

In conclusione dell’incontro l’on. Bastico ha ripreso le tematiche salienti dell’incontro, sottolineando con decisione i punti sui quali gli interventi delle altre OO.SS. avevano rivelato la permanenza di incomprensioni e fraintendimenti e rinnovando infine l’impegno per successivi incontri da collocarsi a dopo l’approvazione della Legge Finanziaria.

Roma, 13 dicembre 2006

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