Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Attualità » Formazione lavoro » Formazione continua » Apprendimento permanente: quadro europeo delle qualifiche

Apprendimento permanente: quadro europeo delle qualifiche

Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alla costituzione di un Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) per l’apprendimento per tutto l’arco della vita

05/10/2006
Decrease text size Increase  text size

Formazione continua, percorsi integrati.

Il problema della certificazione delle competenze acquisite in percorsi anche non formali è alla base del progetto europeo ”Education and Training 2010” a cui hanno partecipato 32 Paesi.
I Paesi interessati hanno svolto una propria consultazione nazionale, che avrebbe dovuto coinvolgere esperti ed attori interessati allo sviluppo del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) a livello nazionale (versione francese).
Il progetto si propone di creare un quadro europeo che permetta ai sistemi di qualifiche valide a livello nazionale o settoriale di porsi reciprocamente in relazione, in modo da facilitare il riconoscimento delle qualifiche stesse in Europa e facilitare la mobilità dei lavoratori.
L’ipotesi è di strutturare i risultati dell’apprendimento su otto livelli, dall’istruzione di base fino ai titoli post laurea.
A questo scopo si sarebbero dovuti istituire tavoli nazionali con la presenza anche delle Parti Sociali. Ma durante l’”era morattiana” il tavolo nazionale italiano non si è mai espresso in merito, nè si conoscono le indicazioni fornite all’epoca dal nostro governo.
La Commissione Europea ha quindi elaborato una Bozza che ha inviato nei giorni scorsi al Consiglio e al Parlamento Europeo.
Da un’analisi del documento si evince che i livelli individuati fanno riferimento ai risultati dell’apprendimento, declinati in termini di conoscenza, abilità e competenze.
L’obiettivo non è solo quello di facilitare la corrispondenza delle qualifiche tra i diversi sistemi ma anche di maggiore trasparenza e comparabilità delle stesse.
Le raccomandazioni invitano quindi gli stati membri ad usare l’EQF come strumento di riferimento, per confrontare i livelli delle qualifiche e le certificazioni corrispondenti.
Inoltre è individuata la data del 2009 quale termine per rapportare il sistema nazionale delle qualifiche all’EQF.
Queste indicazioni arrivano nel momento in cui anche a livello nazionale è viva la discussione sulla trasparenza delle certificazioni e la loro spendibilità.
E’ auspicabile che l’impegno profuso in questi giorni dal MPI sulla definizione e riconoscimento a livello nazionale di 14 figure professionali per il rilascio della certificazione a conclusione dei percorsi sperimentali triennali, tenga conto delle indicazioni europee.

Roma, 5 ottobre 2006

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

LEGGI LA NOTIZIA