Scuola: Organici e Bersani ter
Un comma del disegno di legge in discussione alla Camera introduce il principio della stabilità dell’organico e della sua consistenza
“ Con decreto del Ministro della pubblica istruzione d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze sono definite le condizioni per assicurare la massima stabilità dell'organico anche attraverso nuovi parametri che ne individuino la consistenza funzionale all'ottimale e stabile funzionamento delle istituzioni scolastiche. Il predetto decreto determina i criteri e le modalità per la permanenza pluriennale dei docenti nella sede assegnata, prioritariamente riferito, in particolare, a quelli di sostegno, a quelli impegnati nelle scuole delle aree a rischio e nelle classi funzionanti negli ospedali. Con il medesimo decreto sono definite forme appropriate per favorire l'incontro tra competenze e aspirazioni dei singoli docenti e le specifiche esigenze formative delle singole istituzioni scolastiche”
Il comma 14 del disegno di legge approvato alla Commissione Cultura si presenta asciutto, quasi leggero, nell’affrontare il grande tema degli organici del personale, esploso con toni drammatici in più territori di fronte all’impossibilità di garantire il sevizio scuola in termini di funzionalità, di qualità e di continuità, di progettazione degli interventi.
Come non condividere quindi l’obiettivo di “ assicurare la massima stabilità dell'organico” alle scuole! E’ questa la richiesta per cui FLC Cgil si batte da anni, di fronte alla concretezza dei tagli ripetuti e pluriennali.
Assicurare la stabilità dell’organico è diventato l’obiettivo primo e imprescindibile di qualsiasi politica scolastica e richiede una assunzione di responsabilità politica,lontana dalla logica del “costo” ragionieristico per lo Stato, indirizzata verso decisi investimenti in termini di diritto costituzionale all’istruzione.
I dati registrati, nonostante gli andamenti diversi tra le regioni, evidenziano infatti la crescita costante degli alunni; scuole e classi invece, dopo i percorsi regionali di dimensionamento della rete scolastica, sono diminuiti.
Ci sono ancora classi con pochi alunni, è vero, in tanti piccoli comuni, ma le Regioni hanno già analizzato il proprio contesto ed individuato i luoghi in cui mantenere un presidio di scuola, necessario per assicurare il diritto allo studio.
Si potrebbe quindi dare il benvenuto a questo comma del DDL se non ci fosse, pendente come la famosa “spada di Damocle”, sul collo delle scuole la legge finanziaria con la sua clausola di salvaguardia (comma 621) che proprio sugli organici è tassativa.
Sarebbe opportuno quindi un intervento prioritario proprio su quella norma, se ci si pone l’obiettivo di stabilizzare l’organico.
Già la finanziaria 2007 aveva affidato ad uno più decreti successivi la individuazione di “nuovi parametri” per definire l’assegnazione del personale, ma la storia di questo anno scolastico appena trascorso è andata in un'altra direzione.
Per FLC Cgil è giunto il momento, con questo DDL e con la predisposizione della prossima finanziaria, di fare, avviando un confronto serrato sui dati reali di funzionalità, investimenti sulla scuola pubblica per garantire una attribuzione che risponda puntualmente a complessità didattiche ed organizzative sempre più variabili nelle diverse realtà territoriali del Paese.
A partire dalla scuola per tutti, potenziando quella straordinaria esperienza rappresentata dall’integrazione degli alunni disabili (unica in Europa) , riconoscendo la domanda di modelli didattici come il tempo pieno e prolungato, intervenendo con una azione programmata, strutturale e non più episodica, sull’accoglienza e l’integrazione degli stranieri.
La sfida della complessità che si pone oggi va accolta nel suo insieme, lanciando un nuovo dibattito sul mandato sociale che si affida alla scuola pubblica ed alla sua autonomia, visto che, in fondo, i parametri di assegnazione degli organici del personale finora usati, sono obsoleti e non rispondono più ai bisogni.
Roma, 25 giugno 2007