Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Scuola » Esami di stato: incontro sui compensi

Esami di stato: incontro sui compensi

Un confronto difficile: quando le risorse stanziate sono insufficientigli spazi di manovra sono pochi.

18/05/2007
Decrease text size Increase  text size

Si è svolto giovedì 17 maggio l’incontro di confronto tra il Ministero e i sindacati sulla questione dei trattamenti economici relativi agli esami di Stato. All’incontro erano presenti i sindacati FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda-Unams e Anp. Vale la pena di ricordare che i trattamenti in questione non sono ancora oggetto di una vera e propria contrattazione e d’altra parte la prederminazione di un preventivo di spesa che si rivela ancora insufficiente non lascia spazio a nulla di tutto ciò.

La FLC Cgil, che ha già denunciato le insufficienze e richiesto un provvedimento urgente, è favorevole alla contrattazione per tutti (non solo per le trasferte dei dirigenti come qualche altra associazione sindacale!), come d’altronde è previsto a regime dalla stessa legge 1/2007, ma ciò sarà possibile in futuro solo se ci saranno le risorse: in caso contrario il rischio sarebbe quello di sottrarre soldi ad altre voci salariali per finanziare gli esami, cosa che di fatto già avviene oggi, se si pensa che per coprire i buchi degli esami passati le scuole hanno anticipato anche soldi dei fondi di istituto.

Proprio intorno questa insufficienza (138 milioni di euro è la quota stanziata dalla legge 1/2007 di riforma degli esami di Stato) ha ruotato gran parte della discussione. I “salti mortali” fatti da dirigenti e funzionari ministeriali per fare bastare questa cifra oltre a rivelarsi infruttuosi (anche tenendo buone le cifre presentate si sfonderebbe il budget) non lasciano praticamente spazio ad altri criteri di calcoloo di distribuzione, rispetto a quelli presentati, mentre lapresunta prescrittività della legge 1/2007 circa l’erogazione del compenso sotto una voce unica (al posto della passata distinzione tra compenso vero proprio e indennità di trasferta), oltre rendere più rigido e meno trasparente il tutto, rischia persino di riflettersi sul valore netto percepito.

In queste condizioni è chiaro che non c’è stato spazio per affrontare alcuni elementi “normativi” quali che quelli che riguardano le “anomalie” che sempre si presentano come impreviste nel corso degli esami: dalla questione dei docenti di lingua, ai commissari interni su più di una classe, ai commissari esterni su un numero minore o maggiore di classi ecc.

Nondimeno si è cercato di ottenere almeno una ripartizione più equilibrata del tutto. Si tratterà ora di vedere la concreta possibilità che almeno questa possa realizzarsi.

Roma, 18 maggio 2007

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

LEGGI LA NOTIZIA