Riorganizzazione degli IFTS: incontro con il vice ministro Bastico
Incontro politico al Ministero della Pubblica Istruzione delle organizzazioni di categoria e confederali.
Si è svolto al Ministero della Pubblica Istruzione l’incontro congiunto richiesto dalle organizzazioni sindacali confederali e di categoria sulla riorganizzazione degli IFTS, così come previsto dal comma 631 dell’art 1 della legge Finanziaria del 2007.
Durante l’incontro, presieduto dal vice ministro Bastico, sono state presentate le linee generali degli atti regolamentari che configureranno l’Istruzione Tecnica Superiore (ITS).
In premessa il Vice ministro ha voluto evidenziare la scelta di fondo che non apparteneva alla vecchia normativa: individuare un ordinamento d’istruzione che si estende al post–diploma, all’educazione degli adulti anche sulla base delle indicazioni dell’U.E.
L’obiettivo è quello di ricostruire tutto il quadro normativo dell’istruzione tecnica superiore, identificando un sistema post diploma ( l’ITS) con un titolo di studio finale quale il diploma di tecnico superiore.
Con l’istituzione degli ITS non si intende in nessun modo cancellare gli IFTS, questi restano come risposta flessibile del territorio, di competenza delle regioni e affiancano nell’istruzione superiore l’università.
L’ITS è legata alla valorizzazione dell’istruzione tecnica e professionale, un’istruzione con una connotazione di debolezza in entrata e molto forte in uscita.
Nell’ottica dell’unitarietà del sistema scolastico superiore, dopo aver riportato l’istruzione tecnica e professionale nell’alveo di competenza statale e aver messo in atto la sua ristrutturazione, si pone la necessità di creare uno sbocco superiore forte nel campo tecnologico alternativo all’università.
I Poli , che per il momento non saranno istituiti, dovranno invece connotarsi come forma consortile di offerte formative che possono identificarsi in filiere.
Mantenendo fermo il principio che la programmazione dell’offerta formativa e scolastica è di competenza delle Regioni, c’è la disponibilità da parte di queste ultime di offrire un’offerta formativa più ampia comprensiva degli IFTS e della formazione professionale.
Nello specifico le tipologie di intervento:
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Costituzione degli ITS per rispondere ai fabbisogni formativi del territorio con riferimento alle 5 aree tecnologiche indicate dalla legge finanziaria 2007 più un’ulteriore area individuata dalla finanziaria 2008 ( tecnologie dell’informazione e della comunicazione).
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Revisione dei Poli tecnico-professionale dopo il riordino dell’istruzione tecnica e professionale.
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Mantenimento degli IFTS.
Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS):
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Saranno strutture stabili sui territori, soggetti autonomi che operano all’interno del sistema d’istruzione.
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Realizzano percorsi per far conseguire un diploma di specializzazione tecnica superiore riferito ad aree tecnologiche, considerate prioritarie dagli indirizzi di programmazione economica: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
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Saranno costituiti sulla base di piani territoriali di intervento deliberati dalle Regioni sulla base della loro esclusiva competenza in materia di programmazione dell’offerta formativa.
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Operano sulla base di una programmazione triennale ma i corsi si ipotizzano biennali.
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Sono configurati giuridicamente come fondazioni di partecipazione. I soggetti che aderiscono devono apportare beni materiali e immateriali, professionalità o servizi.
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L’istituto tecnico o professionale che ne promuove la costituzione in fondazione è l’ente di riferimento, il soggetto che ha titolo per il rilascio del diploma finale.
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La personalità giuridica è acquisita mediante l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche istituito presso la prefettura.
I soggetti fondatori degli ITS nella fondazione di partecipazione sono:
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Un istituto di istruzione secondaria superiore che appartiene all’ordine tecnico o professionale, ente di riferimento.
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Un ente locale (comune, provincia, ecc)
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Una struttura formativa accreditata per l’alta formazione
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Un’università
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Una impresa del settore produttivo cui si riferisce l’istituto tecnico superiore
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Un organismo appartenente al sistema della ricerca scientifica e tecnologica.
Le risorse necessarie per la riorganizzazione degli IFTS sono individuati da:
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Risorse nazionali c. 875 art. 1 legge finanziaria 2007.
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30% del finanziamento MPI finanziato dalle regioni.
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Proventi da soggetti pubblici e privati.
La CGIL e la FLC pur riservandosi di far pervenire all’Amministrazione congiuntamente osservazioni scritte sulla proposta presentata hanno osservato che:
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Gli ITS sono istituiti quale segmento dell’istruzione pubblica, quindi ci troviamo davanti ad un sistema d’istruzione che parte dall’infanzia per arrivare al post diploma. In tale contesto rimane difficile comprendere come sia possibile che la loro programmazione sia una opzione e non un’offerta garantita su tutto il territorio .
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Se si sta dentro ad un sistema d’istruzione c’è la necessità di chiarire la tipologia di rapporto di lavoro che si ha intenzione d’instaurare. Problema non residuale e di stretto legame con la tipologia di istituto che si sta creando con le fondazioni.
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Le fondazioni di partecipazione sono un istituto giuridico di recentissima creazione e di fonte notarile, non ancora ben consolidato giuridicamente. Ci lascia qualche perplessità la scelta di questa forma giuridica e se sia in sintonia con il sistema d’istruzione pubblico.
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Pur con tutti i chiarimenti avuti resta ancora un confine debole la distinzione tra IFTS e ITS.
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Per i poli tecnico professionali abbiamo richiesto che sia fatta chiarezza e che con atto normativo sia modificato l’art 13 della legge 40/07, infatti nella legge indicata nei poli risultano presenti gli enti formativi accreditati per l’obbligo d’istruzione invece di quelli per la formazione superiore.
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Anche se l’esperienza degli IFTS va superata definendo un sistema stabile, un titolo finale spendibile sia sotto l’aspetto della stabilità ordinamentale del percorso sia perché legato ad ambiti di sviluppo economico del paese, è necessario individuare un’offerta formativa superiore sulla base delle richieste del territorio senza escludere le migliori esperienze degli IFTS.
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Restano ancora molti nodi aperti quali il rapporto Stato /Regioni sulla gestione della programmazione sui territori
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Pur considerando la stabilità delle figure professionali individuate in funzione delle sei aree c’è la necessità di non perdere la flessibilità della struttura che ha caratterizzato gli IFTS e li ha resi maggiormente rispondenti alle esigenze dei territori.
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Il problema di fondo resta la governance, pur riconoscendo la necessità della presenza delle imprese bisogna evitare qualsiasi forma di subalternità della scuola alle imprese, all’economia. Bisogna far si che la gestione dell’ITS sia garantita dalle istituzioni pubbliche.
Nel concludere, l’Amministrazione ha informato che è intenzionata a presentare, d’intesa con il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo, un DPCM alla Conferenza Unificata in seduta politica il 20 dicembre. L’ipotesi è di un testo il più condiviso possibile che successivamente sarà presentato al Consiglio di Stato e poi al Consiglio dei Ministri.
Il sistema si articolerà su due livelli, i poli saranno oggetto di disciplina successiva.
Roma, 28 novembre 2007