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Si concludono i lavori della Conferenza di Organizzazione della FLC Cgil

Interventi conclusivi di Fulvio Fammoni, segretario nazionale CGIL e di Enrico Panini, segretario generale FLC Cgil.

24/04/2008
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Dopo tre giorni di discussioni, di eventi e di sessioni tematiche, i lavori della Conferenza di Organizzazione della FLC si concludono con gli interventi di Fulvio Fammoni, segretario nazionale CGIL e di Enrico Panini, segretario generale FLC Cgil.

Sintesi delle conclusioni di Fulvio Fammoni

La discussione, iniziata con la bella relazione di Renzo Concezione, si è sviluppata in questi tre giorni in maniera molto interessante. Non solo, anche se molte cose erano state elaborate e scritte qualche tempo fa, si è dimostrato che alla fin fine non erano astratti i principi contenuti nei documenti e che le scelte erano del tutto azzeccate. Occorre pertanto, da ora in avanti, stare attenti a non perderci per strada. Occorre, insomma, mantenere questa aderenza tra quello che si dice e quello che si fa, come ha detto Enrico Panini nella sua relazione introduttiva. In queste sue conclusioni, Fammoni si limiterà a fare qualche esempio.

C’è indubbiamente una campagna contro il sindacato confederale italiano, attenzione contro il sindacato confederale. Una campagna che non si è mai chiusa e che è facile prevedere che continuerà. Noi potremmo difenderci o prendere iniziative. In Fammoni c'è la convinzione che, non avendo problemi, non abbiamo bisogno di difenderci.

Ci accusano peraltro di corporativismo! Siamo di fronte a una destra che mostra insofferenza nei nostri confronti: si vuol far passare l’idea che il lavoro ha perso importanza e quindi ha perso importanza anche chi rappresenta il lavoro e i lavoratori. Nella discussione di questi giorni sono invece emersi alcuni dati importanti, come la forza di un sindacato che rappresenta le varie categorie all’interno di una Confederazione che guarda alle questioni generali.

Se dobbiamo andare a controiniziative, diciamo che non abbiamo niente da nascondere. Ad esempio sul tema della certificazione facciamo e faremo tutto quello che si deve fare. Bene, ma questo deve riguardare tutti! Lo stesso vale per i bilanci, ecc.

Noi abbiamo dei riferimenti precisi nella nostra organizzazione, sono le RSU, le rappresentanze per la sicurezza all’interno dei posti di lavoro… Certo, dobbiamo pensare a una organizzazione che cambia, come favorire l’ingresso dei giovani.

Fammoni crede che il gruppo dirigente della CGIL abbia fatto la scelta giusta e che dobbiamo andare verso una organizzazione dinamica. Abbiamo tanti direttivi che dopo la Conferenza di maggio possono e debbono dare il loro contributo.

Corollario di questa discussione è il tema dell’unità sindacale. Oggi siamo in un momento alto, abbiamo avuto momenti molto più difficili. Ma quando ci sono momenti di unità le differenze addirittura si evidenziano. Abbiamo due scelte: acuire le differenze o favorire i punti di convergenza. La seconda strada è quella da seguire.

Infine, Fammoni ricorda: "Conoscevo, da bambino, un partigiano e leggevo i fumetti. Non tutto tornava, nei fumetti i buoni erano solo gli americani, mentre il partigiano parlava e cantava di festa della Liberazione. Mi iscrissi all’ANPI. Poi la vita mi portò su altre strade, ma qualche tempo fa mi sono iscritto di nuovo all’ANPI. Portare qualche iscritto all’ANPI sarebbe un atto che dovremmo realizzare".

Sintesi delle conclusioni di Enrico Panini

Si rivolge a chi ha partecipato per la prima volta a un appuntamento nazionale del sindacato prefigurandosi le domande che, una volta tornato sul luogo di lavoro, gli rivolgeranno i colleghi. Panini li invita a ragionare sul fatto che hanno partecipato a un lavoro lungamente preparato attraverso diverse tappe, con testi presentati con molto anticipo, sui quali si è potuto riflettere prima di partecipare consapevolmente alle decisioni. Un lavoro ordinato nel suo svolgimento, ma anche nell'esposizione delle problematiche. Abbiamo parlato di organizzazione per dire come siamo fatti, come lavoriamo, come ci cambiamo e come pensiamo di cambiare le cose intorno a noi. Come pensiamo di comunicare e ascoltare. Abbiamo ragionato sul fatto che il sindacato fa contratti, rappresenta diritti, interpreta sogni, ma offre anche servizi ai propri iscritti, servizi che servono a esigere quegli stessi diritti. Le due cose hanno la stessa importanza, sono i due aspetti importanti del lavoro sindacale. Un aspetto importante di questa grande riflessione sull'organizzazione è la voglia di radicarsi meglio nei luoghi di lavoro per stare più vicini alla gente, per stare accanto alle Rsu. Abbiamo messo sotto osservazione il nostro lavoro e lo abbiamo mostrato come fossimo in una casa di vetro. Ci siamo aperti per avvicinare i giovani e farli contare di più, senza paternalismi, ma facendo un pezzo di strada insieme.

Tutte queste cose andranno spiegate ai colleghi sul posto di lavoro, aggiungendo che se noi, il sindacato, facciamo meglio il nostro lavoro, anche i lavoratori stanno meglio.

Poi si rivolge a chi dedica il proprio tempo al lavoro sindacale e che viene tacciato da qualcuno come parassita, con insulti e bugie che infangano i sacrifici, la passione, la dedizione, le competenze di migliaia di persone.

Panini richiama tre parole, riferite al lavoro del sindacalista, che lo hanno di più colpito nella discussione. Umiltà, a cui non va dato un significato ideologico, riferita a un atteggiamento democratico e di sinistra di chi si mette in una condizione anche di ascolto. Risultati mini e risultati mega, nel senso che non sempre nel nostro lavoro si ottengono risultati eclatanti, ma anche le piccole cose sono risultati, hanno un valore, danno un senso al fare che dobbiamo essere in grado di valutare. Visibilità. Ci sono migliaia di persone che non sanno quello che pensiamo e facciamo e invece dobbiamo farci conoscere.

Parlando poi dell'esperienza della FLC, Panini critica le tentazioni corporative che talvolta emergono, nella ricerca di sicurezza delle identità precedenti. FLC significa che siamo una foresta e non dei singoli alberi e non c'è una categoria che pesa più di un'altra. Anche le strutture e i livelli dell'organizzazione devono avere lo stesso peso, non c'è gerarchia. La FLC è un organismo e qualunque piccolo problema alla più estrema periferia è un problema di tutti in nome della solidarietà e del lavoro comune.

Panini conclude con un appello ad allargare e aprire i gruppi dirigenti, promuovere collaborazioni, dare del sindacalista un'immagine positiva di una persona che non ha "sposato" la sua attività, di una persona felice, che legge, che va al cinema, che ha tempo anche per gli altri.

Tutto questo è importante soprattutto ora che bisogna realizzare quanto abbiamo progettato in questi anni, soprattutto per i tempi durissimi che si prefigurano davanti a noi.

Con quale spirito ci accingiamo a tornare al nostro lavoro? Panini cita il '68, recuperando uno slogan che suona ancora di grande attualità: "Abbi il coraggio di percorrere strade che nessuno ha percorso e di pensare idee che nessuno ha pensato".

La chiusura dei lavori

I lavori della prima Conferenza di Organizzazione della FLC Cgil si conclude con l'elezione dei delegati alla Conferenza di Organizzazione della CGIL, la votazione delle risoluzioni, degli ordini dl giorno e del documento finale.

Caserta, 24 aprile 2008

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