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Campagna nazionale della Cgil: "Stesso sangue. Stessi diritti"

Cittadinanza, lavoro e welfare nell'uguaglianza e nella convivenza. Con la CGIL Contro il Razzismo: "io ci sto".

17/12/2008
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Ha un impatto visivo e comunicativo forte la campagna di comunicazione della Cgil per dire no al razzismo e alle tendenze xenofobe che pericolosamente stanno attraversando il paese. Presentata alla stampa dal Segretario Generale Guglielmo Epifani e dalla Segretaria confederale Morena Piccinini, ha per titolo: “Stesso sangue, stessi diritti”.

Quattro ‘segni’ dell’essere uomo, uguali in tutti gli uomini, i simboli scelti: sangue, lacrime, sudore e sorriso, a testimoniare l'uguaglianza razziale e la speranza in una società interculturale e rispettosa delle differenze.

Fabio Ferri, ideatore della campagna, ha unito immagini di valore anche estetico a slogan efficaci, rovesciando l’immagine tradizionale che vuole l’immigrato “brutto sporco e cattivo”, e anzi sfumando le diversità, confondendo i piani. Rispolverando anche i luoghi comuni tante volte rivolti agli italiani: “tutti mafiosi, imbroglioni, sporchi mangiaspaghetti” e ricordando che “il razzismo è il luogo comune dove tutti gli stupidi si incontrano”.
A significare, come ha sottolineato Morena Piccinini, altrettante rivendicazioni di eguaglianza nel campo dei diritti civili e di cittadinanza; in quello del lavoro, della prevenzione e della sicurezza; nel welfare e nei diritti sociali; e anche nella legittima aspirazione di ogni essere umano alla gioia, alla felicità, al benessere.

Obiettivo della campagna è quello di rivolgersi a tutti, dalle istituzioni ad ogni singolo cittadino, per un impegno individuale contro il razzismo. Un invito ai giovani, lavoratori, pensionati e rappresentanti delle istituzioni ad impegnarsi individualmente. Perché, come ha detto Guglielmo Epifani, che ha ringraziato il Presidente della Repubblica per il suo appello a valorizzare gli immigrati, “non basta definirsi non razzisti, c’è bisogno di un’affermazione e di un impegno in positivo”.

Un messaggio, dunque, rivolto a tutti, anche al mondo del lavoro, perché ovunque si annidano tendenza xenofobe, che potrebbero accentuarsi in questa fase di crisi. Non a caso tra le proposte anticrisi della Cgil c’è la richiesta al governo di sospendere per due anni la Bossi-Fini, affinché gli immigrati non sopportino due volte il peso della recessione, prima con la possibile disoccupazione e poi con l’espulsione, con effetti oltretutto dannosi sull’economia del nostro Paese. Così come è necessario dare corso a tutte le domande che corrispondono ai requisiti richiesti e regolarizzare quelli che già lavorano in nero, in condizioni di ricattabilità e di grave sfruttamento ad opera dell’economia sommersa. Come? con percorsi di regolarizzazione del lavoro per sconfiggere la clandestinità e per rendere legale la nostra economia e sanare la nostra società.

La campagna, veicolata anche da uno spot radiofonico, si articolerà in varie iniziative sul territorio, perché possa essere “esplicita e positiva” nell'affrontare il tema dell'uguaglianza delle persone, come ha spiegato il segretario generale della Cgil. Simbolica, anche la scelta della chiusura della campagna: il 21 marzo prossimo, nella Giornata Internazionale contro il Razzismo.

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