Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

Home » Università » AFAM: declaratorie e ordinamenti didattici

AFAM: declaratorie e ordinamenti didattici

Rimangono forti elementi di criticità.

31/01/2008
Decrease text size Increase  text size

Il Ministro Mussi in data 22 gennaio u.s. ha firmato i decreti n. 482 e n. 483 relativi alle declaratorie, agli ordinamenti didattici e ai corsi di studio delle Accademie di Belle Arti, dei Conservatori di Musica e degli Istituti Musicali Pareggiati.

In occasione dell’audizione al CNAM, la FLC aveva rappresentato preoccupazioni e critiche al testo presentato dall’Amministrazione, sia per il metodo che per i contenuti.

Nel metodo, perché già l’iter precedentemente seguito era stato messo in discussione e c’erano stati intoppi rispetto alle procedure, tanto che i decreti, firmati a suo tempo dal Ministro Moratti il 27 aprile 2006, erano stati oggetto di contenzioso risoltosi con l’annullamento dei decreti stessi.
Inoltre, la FLC aveva più volte chiesto invano che, considerata la portata della decretazione, la stessa dovesse essere definita dopo un ampio coinvolgimento degli addetti ai lavori, così come avvenne per l’Università nell’attuazione della legge di riforma.

Nella sostanza, perché le materie trattate, anche se non sono tutte di stretta pertinenza contrattuale e quindi sindacale, essendo determinanti per la definizione del sistema, necessitano a priori delle linee guida di orientamento, sviluppo e finalità del sistema e della sua collocazione istituzionale.

Già il Consiglio di Stato aveva manifestato piena contrarietà a che il Ministero producesse i regolamenti previsti al comma 7 dell’art. 2 in tempi diversi, perché così veniva meno la possibilità di comprendere se l’attuazione della riforma era in linea con la filosofia e lo spirito della legge 508.

Dopo un confronto tra i nostri rappresentanti, la FLC ribadisce la necessità che le decretazioni in questione, una volta risolta la crisi politica in atto, debbano essere riconsiderate e sia data la possibilità di intervenire per modificare le “storture” semantiche, recuperare ciò che manca rispetto ai vari settori e rispetto ai corsi di studio attualmente funzionanti e regolarmente autorizzati. In particolare per il settore musicale deve essere rivisitato l’impianto dei piani di studio avendo chiaro gli obiettivi e il livello dei corsi. Inoltre, sempre con riferimento al settore musicale, rimane un vuoto relativo alla formazione di base che i decreti firmati non solo non risolvono, ma rendono incerta perché precedentemente non articolata. Se la decretazione emanata è stata costruita sulla base delle sperimentazioni in essere, va rimarcato che non è mai stato fatto un monitoraggio rigoroso e numericamente significativo dell’efficacia dei percorsi e, comunque non dimentichiamo che la maggior parte degli studenti proveniva dai vecchi ordinamenti.

Per la FLC è assolutamente indispensabile mettere mano a tutti i decreti firmati il 22 gennaio u.s. perché la peculiarità del settore artistico e musicale non vada persa, e non si realizzi una riforma che non allinea l’AFAM con l’Università.

Roma, 31 gennaio 2008

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!