Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Università » Fondazioni ed altro: un progetto distruttivo per le università pubbliche

Fondazioni ed altro: un progetto distruttivo per le università pubbliche

Un convegno sulle fondazioni universitarie è l'occasione per la FLC di ribadire il proprio giudizio negativo sulle manovre del Governo. Intanto nelle università partono iniziative di cui daremo conto sul sito.

10/07/2008
Decrease text size Increase  text size

Le iniziative di mobilitazione negli atenei

Il Coordinamento Nazionale delle Fondazioni Universitarie ha organizzato lo scorso 4 luglio una iniziativa per valutare, ad 8 anni dalla nascita della prima fondazione, ruolo, potenzialità e criticità di quello che era stato pensato come uno strumento delle università per facilitare il collegamento con il territorio, il trasferimento nel mondo produttivo dei risultati delle ricerche e, anche, per ricuperare risorse aggiuntive.

L'iniziativa, pensata un anno fa, si è venuta a situare proprio nel momento in cui il decreto legge 112, oltre a ridurre massicciamente i fondi delle università, gli scatti stipendiali dei docenti e la possibilità di fare nuove assunzioni, propone la trasformazione delle università in fondazioni.

La giornata si è quindi articolata sui due temi.

Mentre sulle fondazioni attualmente esistenti il giudizio complessivo espresso è stato positivo, almeno quando queste rispettano i criteri della legge che ne ha permesso la nascita, estremamente negativo e preoccupato è stato il parere sulla trasformazione di atenei pubblici in fondazioni private.

Il Presidente della CRUI ha riportato la posizione espressa con un documento, approvato all'unanimità nell'ultima riunione, in cui si chiede al Governo di rivedere tutte le decisioni prese sull'università.

La FLC ha partecipato alla tavola rotonda ed ha motivato il proprio assoluto dissenso sia sui tagli economici e di personale, sia sulla riduzione degli scatti ai docenti, (intervento assunto per via legislativa senza nessun accordo con le parti sociali che decurta i salari già sotto gli standard europei e danneggia soprattutto i giovani ricercatori), sia sulle fondazioni.

L'università è pubblica perché così vuole la nostra Costituzione.

Una decisione come quella presentata, tra l'altro in un decreto economico e con una procedura di urgenza è in assoluta violazione della Carta costituzionale.

Su queste affermazione si è registrato un grande consenso e, in particolare il presidente del CUN, che ha concluso la Tavola rotonda, ha posto le stesse preoccupazioni.

Occorre ora che tutte le istituzioni, i docenti, il personale, gli studenti, ma anche i cittadini dimostrino concretamente il loro disaccordo su questa manovra.

Prese di posizione sono già state espresse ad esempio dall'Associazione Dottorandi e dottori di ricerca Italiani.

Sono già programmate per i prossimi giorni iniziative a Venezia, Padova, Ferrara, Napoli, Benevento, Salerno, Pisa, Viterbo, L'Aquila, Ancona e Urbino. Invitiamo tutte le altre sedi a organizzare riunioni e ad esprimere le proprie posizioni.

Roma, 8 luglio 2008

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

LEGGI LA NOTIZIA