Rilevazione degli apprendimenti: incontro all'INVALSI
Illustrato alle OO.SS. il piano di rilevazione per l'anno scolastico in corso.
Dopo la pubblicazione della Direttiva 76 che individua gli obiettivi generali delle politiche educative nazionali cui l'INVALSI dovrà attenersi per l'anno scolastico in corso e dopo l'invio ai soli Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali della circolare 86, il Presidente INVALSI Piero Cipollone, ha indetto un incontro con le OO.SS. al fine di fornire una opportuna informativa e acquisire eventuali proposte in merito alla rilevazione degli apprendimenti nella scuola primaria e secondaria di primo grado per l'anno scolastico 2009/10.
L'incontro si è svolto giovedì, 5 novembre, presso la sede INVALSI di Villa Falconieri a Frascati.
Nell'incontro l'INVALSI, rappresentato ai massimi livelli dal Presidente Cipollone, dal Direttore Cristanini e dal Dott Ricci, ha fornito ampi ragguagli in merito alla rilevazione degli apprendimenti effettuata lo scorso anno, a quella che si sta organizzando per l'anno in corso, alle altre rilevazioni che si stanno effettuando; ha ribadito che la finalità principale della rilevazione è aiutare le scuole a valutare il valore aggiunto che sono in grado di porre in essere nelle condizioni date e non quella di produrre graduatorie; ha garantito che non solo le prove eseguite rimarranno a disposizione delle scuole per eventuali approfondimenti o riflessioni, ma che l'elaborazione degli esiti avverrà in tempi ragionevolmente brevi e sarà celermente messa disposizione di ogni singolo istituto; ha assicurato che i costi della rilevazione saranno a totale carico dell'INVALSI; ha annunciato l'imminente pubblicazione della rilevazione di sistema.
Come FLC, dopo aver espresso apprezzamento per il metodo che porta un elemento di interlocuzione intorno ad un aspetto, quello della rilevazione degli apprendimenti, che si ritiene di cruciale importanza in ordine alla garanzia del diritto allo studio dei singoli, all'esercizio dell'autonomia degli istituti scolastici, alla valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, abbiamo sostenuto
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che l'obbligatorietà della rilevazione e il sempre più marcato utilizzo della catena gerarchica da parte del Ministero mal si conciliano con l'esigenza di stimolare e promuovere la cultura della valutazione che si auspica diventi elemento qualificante dell'autonomia scolastica. Essa richiederebbe infatti una effettiva condivisione delle finalità e degli obiettivi nonché un reale coinvolgimento e protagonismo delle scuole nella realizzazione delle attività previste; altrimenti la rilevazione esterna degli apprendimenti degli studenti e la valutazione dell'intervento della scuola rischiano di essere percepite e vissute come invasive ed estranee;
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che appare meramente esecutivo il coinvolgimento degli insegnanti previsto nella somministrazione e correzione delle prove nonché nella trascrizione dei risultati sui fogli risposta. Grande è il rischio che esso si riduca, o quanto meno venga percepito, come un semplice onere aggiuntivo, un carico di lavoro in più in una situazione già resa assai pesante dalla politica dei tagli adottata dal Governo;
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che l'eventuale individuazione di un referente per la valutazione o l'istituzione di una commissione o gruppo di lavoro in ciascun istituto, rappresentano opzioni rispetto alle quali spetta alle singole scuole nella loro autonomia esprimersi;
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che i costi della rilevazione (dai materiali, alla pianificazione, alla realizzazione) non possano in alcun modo pesare sulle scuola già in difficoltà a causa della scarsità di fondi per il funzionamento ordinario.
Abbiamo inoltre confermato la convinzione che il sistema di valutazione debba essere di competenza di un ente terzo autorevole a garanzia della necessaria autonomia dal Ministero. Per la FLC, così come avviene in altri Paesi, l'ente di valutazione deve essere autonomo e non dipendente dall'ente che governa il sistema da valutare.
Infine, ma non in ordine di importanza, un'ultima considerazione abbiamo chiesto: chi, come e quando valuterà l'impatto della politica dei tagli e delle modifiche ordinamentali introdotte dai provvedimenti del governo in carica sulla qualità dell'offerta formativa e sugli apprendimenti?
Roma, 9 novembre 2009