Istituti professionali: il parere del Consiglio di Stato
Anche per i professionali parere positivo ma con numerose osservazioni e bocciature.
Analogamente a quanto avvenuto per gli Istituti tecnici e per i Licei, anche per gli Istituti professionali il Consiglio di Stato ha emanato il suo parere il 13 gennaio 2010.
I chiarimenti forniti dal Miur non sono risultati sufficienti per ottenere un parere completamente favorevole.
Nel parere depositato vengono ribadite le osservazioni che il mese scorso erano state motivo di sospensione del giudizio e che erano state anche alla base della nostre osservazioni.
I punti critici, sollevati dal Consiglio di Stato e che probabilmente saranno recepiti nella stesura definitiva, porteranno ad un profondo cambiamento della struttura organizzativa prevista per gli Istituti professionali.
E' importante la lunga argomentazione del CdS sulla competenza dello Stato rispetto all'Istruzione professionale e le precisazioni sulla legislazione esclusiva e concorrente con le Regioni relativamente alla Formazione Professionale.
Analogamente al parere sugli Istituti tecnici, si ribadiscono le perplessità sulla costituzione dei dipartimenti e del comitato scientifico, sia per via della riserva di legge in materia di organizzazione (estranea alla delega) sia per il rispetto dell’autonomia scolastica.
Analogamente sul comitato nazionale per l’istruzione tecnica e professionale non soddisfano i chiarimenti forniti dal Miur sia sulle esigenze di semplificazione sia sulla compatibilità con l’oggetto della delega.
Come già nei pareri per gli altri due regolamenti viene ribadita la necessità che tutti gli atti successivi, necessari per l’applicazione del regolamento, abbiano natura normativa e non “natura non regolamentare” così come previsto nel testo attuale.
In particolare, per gli Istituti professionali questa prescrizione, accolta dal Miur, come segnala il CdS, è non solo formale, ma sostanziale in quanto coinvolge le classi di concorso, la rideterminazione dei quadri orario per le classi successive alla prima, e anche, i rapporti con le Regioni sulle funzioni surrogatorie e l'alternanza scuola-lavoro e le eventuali ulteriori articolazioni delle aree di indirizzo.
Malgrado il parere positivo, le osservazioni e le bocciature del CdS, rendono sempre più incerto il quadro di riferimento e determinano un ulteriore allungamento dei tempi di emanazione dei vari provvedimenti.
La nostra richiesta di rinvio dell’attuazione dei regolamenti è quindi ulteriormente rafforzata da questi pareri.
Roma, 15 gennaio 2010