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Una nota riservata del Miur di inaudita gravità

Una nota riservata del Miur di inaudita gravità La nota riservata pubblicata nell'edizione di oggi dal quotidiano "La Repubblica", e che riportiamo di seguito, rappresenta un atto di inaudita gravi...

24/08/2004
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Una nota riservata del Miur di inaudita gravità
La nota riservata pubblicata nell'edizione di oggi dal quotidiano "La Repubblica", e che riportiamo di seguito, rappresenta un atto di inaudita gravità perché risponde alle prerogative della democrazia scolastica minacciando sanzioni disciplinari!

Contemporaneamente non possiamo che ribadire la nostra denuncia circa il fatto che dal mese di maggio si sono via via palesati una serie di interventi censori (abbiamo pubblicato materiali relativi ad alcuni di questi: Emilia; Molise; Piemonte; Sicilia) tesi a considerare l'attuazione delle norme relative all'autonomia scolastica come una scelta illegittima!

E' evidente che la nota riservata conferma la presenza di una situazione consistente di delibere dei Collegi e degli Organi Collegiali che vengono giudicate non gradite.

La nota è volutamente fumosa. Infatti si fa un riferimento piuttosto criptico ad iniziative in cui si istigherebbe a non applicare certe parti della Legge 53.

Ma, come dire &, non esiste una legge al mondo che le vieti o che vieti l'espressione delle proprie opinioni!

Si evita accuratamente di parlare di delibere degli organi collegiali. Ciò sicuramente per molti motivi anche di natura giuridica, ma soprattutto per uno di immagine, infatti il Ministero non può certo ammettere che ci sono delibere che non sono ritenute in linea con la Legge 53 e metterlo pure per iscritto!

Rispetto a tutta la parte centrale, relativa al rapporto tra norme successive e alla rilevanza costituzionale del principio di autonomia, alle argomentazioni giuridiche utilizzate è sufficiente obiettare che il Decreto Legislativo n° 59 non abroga, né espressamente né implicitamente, il DPR 275 sull'autonomia anche perché, se lo facesse, verrebbe meno lo stesso principio dell'autonomia scolastica nelle sue concrete conseguenze. Inaccettabile poi la lettura che viene data del principio costituzionale dalla quale addirittura si evince che l'autonomia scolastica sancita dall'art.117 della Costituzione rappresenterebbe l'espropriazione di ogni responsabilità didattica ed educativa da parte delle scuole.

Peraltro, che alcune previsioni del Decreto 59 possano essere disattese dalle scuole (es.: il tutor) è un dato che emerge dalle stesse norme emanate dal Ministero.

Infine la minaccia delle sanzioni disciplinari, fatto gravissimo.

Premesso che non esistono più le sanzioni disciplinari per i Dirigenti scolastici, come afferma il Contratto e come viene reso noto da una successiva nota del Ministero (nota ministeriale n. 710 del 20 maggio 2002), la indeterminatezza dei comportamenti che dovrebbero essere censurati nei docenti rende tutta la minaccia abbastanza paradossale.

Infatti di quali comportamenti si sta parlando?

Salvo che non si voglia sanzionare il dissenso, gli unici comportamenti individuabili sono quelli collettivi (cioè le delibere degli organi collegiali), che non possono essere sanzionati ma, eventualmente, impugnati.

In realtà, si prendono a pretesto iniziative (del tutto legittime tra l'altro) che si sono svolte nelle scuole per inviare note come questa perché si vuole solo intimorire, fare pressioni, dissuadere in previsione dell'avvio del nuovo anno scolastico.

La Cgil prosegue serenamente per la strada intrapresa fino ad ora: l'autonomia scolastica è responsabilità; le leggi si applicano a partire dalla prima legge che è la Costituzione; la qualità dell'offerta formativa pubblica è un valore; il tutor è una figura sbagliata.

Roma, 24 agosto 2004

Testo nota Ministeriale riservata

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Prot n. 94.Dip.Ris.-17

Roma, 30 giugno 2004

Al Direttore

dell'Ufficio Scolastico Regionale

&&&&&&&&&&&&&&.

Questo Ministero, è a conoscenza, di iniziative spesso promosse e gestite nelle stesse istituzioni scolastiche nel corso delle quali viene rivolto invito alle componenti scolastiche a non applicare i contenuti della riforma degli ordinamento scolastici o a contrastare profili significativi della stessa.

Non è poi infrequente il caso che organi rappresentativi di autonomie locali o esponenti di organizzazioni sindacali rivolgano invito ai Dirigenti scolastici a non dare attuazione alla riforma o a differirne l'applicazione in attesa di non meglio individuati approfondimenti o riflessioni.

Quanto sopra in base all'assunto che l'autonomia scolastica consentirebbe, anzi legittimerebbe tale comportamento.

Al riguardo si ritiene innanzitutto di dover precisare che la riforma di cui trattasi, votata dal Parlamento, è legge dello Stato (legge n. 53/04, D.L. n. 59/04) e sostanzia un preciso e inderogabile dovere di osservanza da parte di tutti i cittadini e in particolare da parte degli operatori scolastici, nella loro qualità di pubblici dipendenti. Nessun margine pertanto esiste per deroghe di carattere totale o parziale, a prescindere da personali e pur rispettabili convinzioni di segno diverso o contrario; e ciò soprattutto da parte di chi assolve a funzioni e compiti istituzionali al servizio dello stato e della collettività.

Il richiamo, poi, all'autonomia scolastica, quale strumento che per la sua rilevanza costituzionale, consentirebbe di disattendere a norme di rango primario è del tutto infondato e in conferente, considerato che l'autonomia può validamente ed efficacemente esplicarsi solo nell'ambito del quadro normativo vigente, non al di fuori o in contraddizione con lo stesso, ipotesi questa che, se praticata, configurerebbe condotte arbitrarie e perciò censurabili.

In relazione a quanto sopra, si richiama la personale, responsabile attenzione della S.V. perché venga svolta ogni opportuna azione di chiarimento e di precisazione nel senso sopra rappresentato nei confronti degli operatori e dei dirigenti scolastici e in particolare, vengono attivati gli interventi adeguati anche di carattere disciplinare in presenza di eventuali comportamenti che configurino violazioni delle norme vigenti.

Si rimane in attesa di assicurazione di adempimento e Si ringrazia per la collaborazione.

Il Capo Dipartimento - Pasquale Capo


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