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Repubblica: Cortei, flash mob e caschi gialli la scuola riparte tra le proteste

Precari e studenti in piazza. Adro, Gelmini ci ripensa: simbolo non è leghista

14/09/2010
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la Repubblica

Flash mob

Il ministro ha inaugurato l´anno nelle corsie del policlinico Gemelli a Roma. I sindacati: a ottobre uno sciopero

MARINA CAVALLIERI

ROMA - Inizia la scuola della riforma. Tra sit-in, flash mob, caschi gialli, precari incatenati. E polemiche sulla scuola di Adro che ha i simboli leghisti sui banchi. Riaprono le aule in un clima di protesta che non è ancora un´onda d´urto, sono piuttosto prove di resistenza, tentativi di opposizione, piccole mobilitazioni diffuse in attesa di organizzare un fronte per l´anno che verrà.
E ieri la Gelmini impassibile, ferma nelle sue decisioni, defilata, ha inaugurato l´anno scolastico, nelle bianche corsie di un ospedale. Il ministro nella sezione scolastica del Policlinico Gemelli a Roma, impeccabile ha regalato una borsa di studio ad un bambino malato. A margine della cerimonia è voluta tornare sulla polemica della scuola di Adro, nel bresciano, dove su banchi e altri arredi c´è il simbolo della Lega "Il Sole delle Alpi". «Mi piacerebbe che tutti coloro che hanno polemizzato con il sindaco di Adro, lo facessero per coerenza anche le molte volte in cui sono simboli della sinistra ad entrare in classe. Vi assicuro che è molto più facile quest´ultima situazione che non trovare simboli della Lega nelle scuole». Una presa di posizione che non ha suscitato solo le critiche dell´opposizione. Il deputato del Fli Luca Bellotti ha presentato un´interrogazione per chiedere l´immediata rimozione dei simboli leghisti dalla scuola poiché «nulla c´entrano con la cultura né con l´identità, auspicando che anche il Pdl si schieri apertamente contro questo tipo di carnevalate».
Mentre si accendeva la polemica sui simboli nelle aule, fuori dell´ospedale un gruppo di precari e militanti del movimento Sinistra Ecologia Libertà che cercava di regalare al ministro un libro di don Milani, "Lettera ad una professoressa", veniva bloccato, identificato dagli agenti, allontanato.
È iniziato così l´anno scolastico, tra polemiche politiche e frustrazioni quotidiane, con una serie di iniziative di resistenza scolastica. Ambizioso il progetto in Emilia-Romagna: presidiare le mille scuole della regione a partire da oggi, fino agli inizi di ottobre. «È una falsità dire che in 6-7 anni il problema dei precari verrà risolto - ha detto Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd - il ministro non dice che avendo tagliato molte cattedre ci sono 10.000 docenti di ruolo soprannumerari, di cui 7.000 alle superiori». A Padova genitori e alunni hanno manifestato con un fiocco giallo appuntato sul petto, come simbolo dell´abbandono da parte del governo. Manifestazione di protesta simbolica a Terni, dove un centinaio di precari e docenti di ruolo si sono radunati intorno alla fontana di piazza Tacito per poi farsi cingere da una grande catena. Ritorno a scuola tra proteste anche a Torino. Mentre davanti ad alcuni istituti gli studenti hanno osservato cinque minuti di silenzio contro il rischio di smantellamento della scuola pubblica, la Flc-Cgil ha promosso volantinaggi e assemblee e organizzato un presidio in piazza Castello. A Bari proteste sotto la sede del provveditorato. I precari in fila per la convocazione hanno bloccato la strada e occupato l´ufficio scolastico provinciale.
Sit-in anche a Roma sotto il ministero dell´Istruzione. Intanto c´è chi sta pensando ai prossimi scioperi. I Cobas annunciano uno sciopero generale ad ottobre. La Cgil metterà in campo iniziative di sciopero e mobilitazioni come la prima ora di astensione il primo ottobre. «Altro che riforme epocali - ha detto il segretario della Cgil-scuola Pantaleo - di epocali all´inizio di questo nuovo anno scolastico sono i tagli».

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