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12 marzo, Giornata per la Costituzione e per la scuola pubblica

Nelle intenzioni degli organizzatori e dei partecipanti, la difesa della costituzione e della legalità si salda profondamente con la difesa della scuola pubblica

12/03/2011
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Tuttoscuola

Il 12 marzo è la data scelta dal Popolo Viola, da Articolo 21, Valigia blu e Libertà e giustizia per organizzare la giornata "A difesa della Costituzione". L'evento trova un gran numero di adesioni da parte di forze politiche, sociali, professionali, sindacali, anche molto diverse tra loro, oltre che di personaggi del mondo della cultura, della scienza, dell'arte e dello spettacolo.

Per quello che riguarda la geografia della protesta, gli ultimi aggiornamenti contano in 104 le città che ospiteranno cortei e happening. Si tratta di manifestazioni che toccheranno tanto le grandi città italiane, quanto piccoli centri - come Cinisello Balsamo, Imola, Civitanova Marche, Carpaccio a Salerno - e luoghi istituzionali nelle metropoli europee di Parigi, Londra ed Edimburgo, Madrid, Siviglia, Praga.

Il corteo principale sarà a Roma: partirà alle 14 da piazza della Repubblica, con alla testa un tricolore da 200 metri quadrati, per giungere fino a piazza del Popolo.

Nelle intenzioni degli organizzatori e dei partecipanti, la difesa della costituzione e della legalità si salda profondamente con la difesa della scuola pubblica, specialmente dopo l'attacco (anche se più volte smentito) rivoltole dal premier Silvio Berlusconi.

Per questo la componente “scolastica” avrà un peso notevole nelle proteste di domani e non c'è dubbio che le componenti che non si ritrovano nelle politiche del governo sull'istruzione avranno modo di verificare la consistenza non solo numerica delle loro forze.

Per quello che riguarda gli studenti, il corteo romano, anche per marcare una presenza critica nei confronti di chi ha sostenuto la legge Gelmini e di chi, anche a sinistra, non ha affrontato i problemi strutturali delle università italiane, partirà anticipatamente (alle 12,30) dall'università La Sapienza per confluire in piazza della Repubblica, centro di raduno dell'intera manifestazione. L’Unione degli Studenti, in vista della manifestazione, ha posto una lista di 10 domande alla politica, sull'edilizia scolastica, diritto allo studio, il rapporto tra formazione e lavoro, i tagli e l’autonomia, l’insegnamento della religione cattolica e gli standard europei. Quelli dell'Unione degli Universitari invece si dicono “felici che finalmente l'opinione pubblica si sia accorta di quello che sta succedendo alle nostre scuole. E chiediamo a tutti di scendere in piazza al nostro fianco, di non lasciarci soli come troppo spesso è successo quest'autunno".

Aderiscono alla Giornata anche molte organizzazioni sindacali della scuola: la Flc-Cgil ricorda che “la scuola educa, non inculca” e che la scuola pubblica è "scrigno di valori" perché “garantisce pluralismo, educa alla pace, insegna democrazia, unisce culture e coltiva pensiero critico”.

Anche la Gilda degli Insegnanti annuncia la sua presenza in piazza a Roma “in difesa della scuola pubblica statale”. "Il presidente del Consiglio – ha spiegato nei giorni scorsi il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio - è riuscito in un colpo solo a offendere tutti gli insegnanti indipendentemente dai loro orientamenti politici, filosofici e religiosi perché ha colpito la loro deontologia professionale”.

Dalla Cisl Scuola, il segretario generale Francesco Scrima afferma di guardare “con attenzione e interesse a ogni iniziativa che assuma quegli obiettivi (investire su istruzione e formazione, sostenere la scuola pubblica, valorizzare il lavoro che in essa viene svolto in condizioni ogni giorno più difficili) e si proponga di sostenerli”.


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