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18 miliardi in 35 anni

di Mario Piemontese

27/11/2012
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Retescuole

Blocco degli scatti

Il Governo Berlusconi nel 2010 decise che per i lavoratori della scuola gli anni 2010, 2011 e 2012 non sarebbero stati utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali ( comma 23 dell’articolo 9 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010). Abitualmente si sintetizza il tutto parlando di blocco degli scatti.

Con il blocco degli scatti il Governo Berlusconi aveva intenzione di risparmiare più di 18 miliardi in 37 anni. A tale proposito le pagine 165 e 166 della relazione tecnica di accompagnamento al decreto legge sono molto chiare.

Risparmi previsti:
320 milioni nel 2011,
640 milioni nel 2012,
960 milioni per ogni anno dal 2013 al 2015,
800 milioni per ogni anno dal 2016 al 2021,
640 milioni per ogni anno dal 2022 al 2027,
480 milioni per ogni anno dal 2023 al 2028,
320 milioni per ogni anno dal 2034 al 2040 e
160 milioni per ogni anno dal 2041 al 2047.
In tutto 18 miliardi e 720 milioni.

La prima ricerca delle risorse finanziarie per superare il blocco degli scatti

Il Governo Berlusconi si rese immediatamente conto di averla combinata grossa e già in sede di conversione in legge del decreto legge n. 78/2010 cercò di porre parzialmente rimedio al danno.
Approfittando del fatto che il decreto legge stesso prevedeva il blocco del rinnovo del contratto per i lavoratori della scuola, il Governo Berlusconi decise, senza scriverlo esplicitamente nella legge, che il 30% dei risparmi previsti dall’articolo 64 della legge n. 133/2008, destinati a “incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola”, poteva essere utilizzato per superare il blocco degli scatti. Con il comma 14 dell’articolo 8 del decreto legge tale parte dei risparmi fu infatti svincolata dalla destinazione iniziale e fu destinata genericamente alla scuola.

I risparmi previsti dall’articolo 64 della legge n. 133/2008

L’articolo 64 della legge n. 133/2008 ha previsto attraverso la riduzione in 3 anni di 132.000 posti di lavoro nella scuola, i seguenti risparmi:
456 milioni nel 2009,
1 miliardo e 650 milioni nel 2010,
2 miliardi e 538 milioni nel 2011 e
3 miliardi e 188 milioni all’anno a partire dal 2012.

Di conseguenza il 30% dei risparmi utilizzabili per superare il blocco degli scatti dovrebbe essere così distribuito:
495 milioni nel 2010,
761 milioni nel 2011,
956 milioni all’anno a partire dal 2012.

Teoricamente il 30% dei risparmi potrebbe essere sufficiente a superare il blocco degli scatti, ma nella pratica questo non è stato possibile.


La certificazione dei risparmi previsti dall’articolo 64 della legge n. 133/2008

La certificazione dei risparmi previsti dall’articolo 64 della legge n. 133/2008 non è mai stata trasparente.

Leggendo il decreto interministeriale MIUR – MEF n. 3 del 14 gennaio 2011 si deduce che la quota parte di risparmi destinabile alla scuola, accertata nel 2010, è pari a 351 milioni, inferiore cioè di 105 milioni rispetto a quella prevista. Di questi 351 milioni, 31 sono stati destinati al finanziamento delle sperimentazioni sul merito “Valorizza”, per il momento sospesa, e VSQ, ancora in corso. I restanti 320 milioni sono stati destinati a ridurre di un anno il blocco degli scatti. Per continuare a garantire la riduzione di un anno del blocco degli scatti, per ogni anno dal 2012 al 2015 servono 320 milioni. Dal 2016 forse meno, ma fino la 2015 ne servono sicuramente 320 all’anno.

Nel 2012 mediante un nuovo decreto interministeriale si sarebbero dovuti utilizzare 640 milioni, presi sempre dal solito 30% di risparmi, per continuare a ridurre di un anno e iniziare a ridurre di due anni il blocco degli scatti. Questo però non è accaduto perché la quota parte dei risparmi accertati nel 2011 destinata al recupero degli scatti non è sufficiente a tale scopo.


La seconda ricerca delle risorse finanziarie per superare il blocco degli scatti

Il Governo Berlusconi si rese conto che la questione scatti non si sarebbe potuta risolvere esclusivamente con la quota parte dei risparmi previsti dall’articolo 64 della legge n. 133/2008, per questo inserì nella legge di stabilità 2012, all’articolo 4 comma 83, la possibilità di reperire, attraverso una sessione negoziale, altre risorse da destinare al superamento del blocco degli scatti.

La sessione negoziale verrà avviata nei prossimi giorni a distanza di un anno da quando fu prevista. Il 22 novembre il Ministro Profumo ha infatti presentato alle OO.SS. lo schema di atto di indirizzo che il Governo invierà all’ARAN con l’obiettivo di giungere alla riduzione di due anni del blocco degli scatti, utilizzando parte delle risorse destinate al MOF. Il Ministro Profumo lo stesso giorno ha dichiarato alla Camera che, per questa ragione, a decorrere dal 2012 sarà necessario sottrarre al MOF 384 milioni, circa il 30%, e la sottrazione dovrà andare avanti per anni.

Molti lavoratori pensano che il sacrificio sia necessario solo per un anno e dopo tutto tornerà alla normalità. Affinché tutto torni alla normalità è necessario reperire 18 miliardi nel giro di 35 anni. Che sia chiaro a tutti.

Milano, 27 novembre 2012

Mario Piemontese