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200mila giovani in piazza. Per Gelmini sono «vecchi»

Gli studenti in tutto il Paese hanno gridato i loro no alla riforma che uccide la scuola pubblica

18/11/2010
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l'Unità

Gioia Salvatori

«Governo precario, generazione precaria: vediamo chi cade», «Gelmini e Tremonti appesi a un filo, lasciamoli cadere» recita uno striscione dei collettivi link all’ateneo di Bari. La sfida degli studenti all’esecutivo ieri è stata uguale a cento piazze: quelle in cui, in occasione della giornata mondiale per il diritto allo studio, medi e universitari hanno manifestato contro il ddl Gelmini e non solo. Cavalcando la crisi di governo. Non a caso a Roma, dove i cortei sono stati tre, un gruppo di studenti ha superato i confini del percorso autorizzato per finire sotto le finestre di Camera e Senato e urlare alla maggioranza parlamentare e al governo che è ora di «Dimissioni». «È solo l’inizio, non ci fermeremo qui», dicono i manifestanti scesi in piazza con Rds (Rete degli studenti), Link, UdS e UdU, per nulla fiaccati da un mese di mobilitazioni, occupazioni e cortei. Ieri hanno rilanciato manifestando in 200mila in tutta Italia con cortei a Milano, Palermo, Bologna, Napoli, Venezia, Firenze, Ancona. Non solo sfilate ma anche nuove occupazioni: a Torino è stata la volta della facoltà di matematica con l’occupazione di palazzo Campana,uno dei luoghi simbolo del ’68; nel capoluogo torinese i cortei sono stati due e gli studenti medi hanno anche occupato per un paio d’ore i binari a Torino Porta Nuova. Aroma continuano le occupazioni di quattro storici licei del centro (tra cui Virgilio e Manara), a Catania universitari, studenti e precari della scuola hanno occupato l'ex monastero dei benedettini che ospita Lettere e Lingue. A Trieste corteo e festa: le occupazioni hanno convinto la Provincia a stanziare fondi per l’edilizia scolastica. A Pisa occupato il polo Carmignani, in pieno centro città. A galvanizzare la protesta il rischio chiusura di una mensa universitaria visto il buco di bilancio di 11 milioni nelle previsioni 2011 dell’azienda regionale per il diritto allo studio della Toscana. Sempre a Pisa ieri una ragazza è rimasta contusa durante una carica di alleggerimento contro un gruppo di studenti medi che tentava di oltrepassare i confini del corteo autorizzato per manifestare sotto confindustria. Alla fine sono state uova contro le banche, così come a Milano dove è stata danneggiata una sede della Fideuram. A Milano gli studenti si sono recati anche in via Imbonati in solidarietà ai tre immigrati in protesta alla ex Carlo Erba contro la sanatoria truffa. Nessuno scontro a Roma dove parte degli universitari ha lasciato il corteo principale per finire sotto Montecitorio e un gruppo di liceali delle scuole occupate del centro storico ha bloccato il lungotevere con flash mob e corteo non autorizzato. «Solo vecchi slogan», ha detto Gelmini agli studenti, che hanno replicato definendo «accanimento terapeutico » che il ministro dell’Istruzione dopo tutte le proteste ancora non si dimetta. Le parti degli studenti sono state prese da Pd, IdV, Sel. Altre manifestazioni ci saranno nei prossimi giorni. v


Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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