"Abbiamo svilito il ruolo dei prof". Intervista a G.Roma
"Non è solo questione di soldi, ma culturale: in Giappone gli insegnanti elementari hanno lo status dei nostri docenti universitari"
Giuseppe Roma, direttore -generale del Censis (istituto di ricerca socioeconomica), la scuola è abbandonata e il ruolo degli insegnanti squalificato per sempre?
La scuola italiana continua, nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà ad essere presidio, penso al Mezzogiorno, di legalità. Dobbiamo continuare a salvaguardarla. Dobbiamo fare di più.
Gli stipendi degli insegnanti italiani sono sotto la media europea del 12 per cento a inizio carriera e del 30 a fine carriera... Beh, il Paese non produce più e non possiamo permetterci tante cose. Certo, il sistema scolastico, un buon sistema scolastico, dovrebbe essere irrinunciabile in un Paese civile.
Ma questi professori devono anche pensare a mangiare... Il problema è che la scuola italiana non ha più il ruolo trainante che ha avuto in passato. Come ancora accade in altri Paesi, almeno in Occidente.
Senza soldi e investimenti che si può fare? Non è solo un problema di fondi. Il discorso è più profondo. Secondo diversi studi che abbiamo fatto, ad esempio, al sud si spende, pro capite, più che al centronord. Ma i risultati sono decisamente inferiori. Questo significa che il problema, come vede, non sono certo o soltanto i soldi.
E quindi qual è il problema più grande? Lo svilimento del ruolo dell'insegnante è la cosa principale. Attraverso la scuola si può legittimare anche chi è svantaggiato. Anche chi parte da classi sociali povere o di periferie depresse può diventare professore, maestro. La scuola aveva il grande potere di mettere tutti sullo stesso piano e poi di elevare gli insegnanti ad un ruolo sociale importante. Tutto questo pare svanito nel nulla.
Perché? Che cosa è successo? È una questione anche culturale. Quando l'ottanta per cento della popolazione trova lavoro attraverso rapporti di conoscenza, non intendo raccomandazione, ma rapporti normali di conoscenza, significa però che qualcosa non funziona nel sistema scolastico e della formazione, che auto-alimenta storture. In Giappone lo status dei nostri professori universitari lo hanno i maestri elementari, hanno capito che lì comincia tutto.