Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Adige-Scuola, sindacati ancora divisi

Adige-Scuola, sindacati ancora divisi

Provincia Scuola, sindacati ancora divisi Uil e Cgil ribadiscono il "no" alla riforma voluta da Dellai Dopo lo stop alla Moratti, Monari invoca prudenza Ma Ferrante (Cisl): "È giusto andare ...

08/08/2002
Decrease text size Increase text size
L'Adige

Provincia
Scuola, sindacati ancora divisi
Uil e Cgil ribadiscono il "no"
alla riforma voluta da Dellai
Dopo lo stop alla Moratti, Monari invoca prudenza
Ma Ferrante (Cisl):
"È giusto
andare avanti"

Da sinistra, Bruno Dorigatti (Cgil), Nicola Ferrante (Cisl)
e Ermanno Monari (Uil)

Se lo stop alla riforma Moratti non ha mutato i piani del presidente della Provincia Dellai per la "sua" rivoluzione scolastica, non ha nemmeno cambiato le carte sul tavolo dei rapporti con i sindacati. I quali, sulla riforma della scuola trentina, restano divisi. Divisi da Dellai, e divisi tra di loro. Tanto che l'obiettivo del presidente, quello di recuperare un consenso unanime sul suo progetto, appare oggi, se non velleitario, comunque difficilmente realizzabile. Dellai, deciso a procedere secondo le scadenze previste nonostante a livello nazionale tutto sia stato congelato, incassa l'approvazione del solo Nicola Ferrante, segretario della Cisl, non a caso l'unica confederazione ad aver dato, da subito, il proprio assenso all'intesa siglata dalla Provincia con il ministro Moratti: "Fa bene Dellai ad andare avanti, tanto più che i collegamenti tra i due progetti, il suo e quello della Moratti, sono minimi se non marginali". Cgil e Uil restano su posizioni opposte. Ed è soprattutto il segretario di quest'ultima, Ermanno Monari, a mettere in guardia il presidente della giunta: "In questo momento ci vuole grande cautela - osserva - perché c'è il rischio che la riforma imposta dall'alto si trasforma in un boomerang. Se si parte con la sperimentazione (l'intesa sarà operativa già a settembre per quanto riguarda la formazione pèrofessionale, ndr), sarà poi difficile tornare indietro. Difficile e dannoso. Mi auguro che Dellai ci ripensi". Il segretario della Cgil Bruno Dorigatti, da parte sua, invita Dellai a non sottovalutare quanto è accaduto a Roma: "Forse - spiega - si comincia a intravedere nuovamente una scuola più "statale", diversamento da quanto prevede il tentativo della Moratti. Non vogliamo aree con più saperi di altre". Quindi, ammonisce Dorigatti, "restiamo nell'alveo statale, pur rispettando le nostre prerogative e specificità". Da queste posizioni si partirà a settembre per tentare di ricucire lo strappo. Con quali prospettive? Ferrante assicura il massimo impegno per raggiungere un consenso globale, ma non risparmia una frecciata ai colleghi: "Vi sono delle implicaziooni nazionali che vanno a limitare l'autonomia delle altre due organizzazioni". Dorigatti garantisce l'impegno della Cgil per rilanciare e rimotivare la scuola trentina. "Ma ci presenteremo al confronto - avverte - con l'obiettivo di cancellare dalla riforma ogni riferimento all'impianto voluto dalla Moratti". Disposta al dialogo anche la Uil di Monari, il quale, tuttavia, non lascia molte speranze: "Anziché vedere chiarezza, noi vediamo ulteriori motivi di confusione. Non mi pare che ci siano le condizioni per fare molta strada. Se sarà necessario, in ogni caso, siamo pronti a dare battaglia".