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Agi-SCUOLA: PANINI (CGIL), FINANZIARIA DICHIARAZIONE DI GUERRA

SCUOLA: PANINI (CGIL), FINANZIARIA DICHIARAZIONE DI GUERRA Roma - "Questa legge finanziaria è una dichiarazione di guerra alla scuola pubblica". E' quanto afferma dal palco di piazza Navona il segr...

16/11/2004
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SCUOLA: PANINI (CGIL), FINANZIARIA DICHIARAZIONE DI GUERRA
Roma - "Questa legge finanziaria è una dichiarazione di guerra alla scuola pubblica". E' quanto afferma dal palco di piazza Navona il segretario della Flc-Cgil, Enrico Panini, applauditissimo da decine di manifestanti. "Il taglio di 14 mila insegnanti e di 3 mila tecnici e amministrativi per ridurre le tasse ai redditi più alti - aggiunge Panini - dimostra che si stanga la scuola pubblica, dove si bloccano supplenze e assunzioni tanto che interi istituti non apriranno". Ed enumera, il segretario della Federazione dei lavoratori della Conoscenza della Cgil, le richieste del personale della scuola in lotta: "Via subito una finanziaria di tagli, no alla legge Moratti, subito il contratto per tutte le categorie, risorse in finanziaria per difendere le retribuzioni. Siamo stanchi - prosegue - di leggi finanziarie che parlano ai furbi e agli evasori. Nelle famiglie è sempre più difficile far quadrare i conti alla fine del mese, abbiamo bisogno di tutelare e di aumentare le nostre retribuzioni". A nome di tutti gli insegnanti che si richiamano ai sindacati confederali, il segretario della Flc-Cgil Scuola afferma che "non permetteremo di usare le risorse e necessarie per i nostri contratti perché siano riempiti i buchi di quella 'finanza creativa' che per noi è diventata un incubo". Il successo della manifestazione, secondo Enrico Panini, consente di sperare per il meglio: "Oggi - dice - è una giornata stupenda. Lo sciopero generale è riuscitissimo in tutto il paese e in ogni ordine di scuola. Sappiamo che gli istituti sono vuoti e non ci interessano le guerricciole sulle cifre. Sappiamo che la scuola italiana si è fermata, che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. E' un dato incontroversibile". Noi, prosegue il segretario della Cgil per la scuola l'università e la ricerca, "lottiamo con determinazione e impegno. E questa sera, dai telegiornali, il ministro Moratti non ci dica che è tutto in ordine, che non c'è ragione di protestare, che è disponibile a discutere con noi. Non ci dica che l'anno scolastico è iniziato regolarmente e che non sa niente del taglio degli organici nella finanziaria. Qui - prosegue - non siamo dentro un carosello pubblicitario, vogliamo risposte vere. Vogliamo fatti, non parole: il contratto subito, no alla legge finanziaria di tagli, no alla legge Moratti che impoverisce la scuola pubblica". "Non siamo conservatori come qualcuno ci accusa di essere - conclude tra gli applausi - l'unica cosa che conserveremo sempre sono i valori della Costituzione, di quelle pagine scritte uscite dalla Resistenza che si vogliono togliere dai libri di storia, il valore della scuola pubblica che lo stesso presidente della Repubblica ci richiama a considerare sempre.
Agi (lunedì 15 novembre)