Agli insegnanti aumenti fino a 200 euro al mese
L'incremento di base deciso per gli statali integrato dagli incentivi legati al merito e al "bonus" Renzi
Marco Conti
Il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, assicura che «il contratto della scuola è pronto» e che «presto ci saranno nuovi concorsi». Siamo dunque alla stretta finale: in busta paga finiranno in media 200 euro lordi in più al mese, si tratta dell'aumento di base deciso per gli statali integrato dagli incentivi legati al merito e al bonus Renzi. l governo accelera sul rinnovo del contratto del comparto Scuola, Università ed Enti di ricerca. Il 2 gennaio Aran e i sindacati, salvo ripensamenti, si vedranno per riaprire il tavolo per arrivare alla definizione degli aumenti di 85 euro medi mensili per oltre un milione di impiegati pubblici tra docenti, amministrativi, personale Ata oltre a ricercatori.
GLI STEPIl rinnovo, come noto, riguarderà il triennio 2016-2018. I sindacati sono al lavoro per fare le loro proposte e, secondo fonti vicine al dossier, Cgil Cisl e Uil intendono portare avanti una piattaforma comune e arrivare a un buon contratto per questa fetta del pubblico impiego, la più consistente da un punto di vista numerico, che aspetta gli aumenti in busta paga da oltre 9 anni. L'obiettivo dei sindacati (e in particolare della Cgil) sarebbe quello di modificare la legge 107/2015 facendo confluire dentro il contratto nazionale, tutte le risorse della Buona scuola, 200 milioni che vengono utilizzati per premiare gli insegnanti più bravi. Ad ogni istituto spettano in media 24 mila euro e il preside decide, insieme ad un collegio a chi destinarli. Questo strumento però è oggetto di forti critiche da parte dei lavoratori della scuola, che puntano a modificarlo.
LA CARTATra gli elementi che potrebbero entrare nella trattativa c'è anche la carta dei professori: 500 euro da spendere per l'aggiornamento professionale: altri 380 milioni. Spostarli sul contratto nazionale i due strumenti cambierebbe in maniera radicale i termini del rinnovo in quanto si tratterebbe di soldi non più vincolati alle spese. Sommati al rinnovo base che riguarda tutti gli statali (85 euro) e al bonus Renzi (80 euro), farebbero comunque quasi 200 euro al mese di aumento. L'obiettivo del governo, in ogni caso, è fare presto. Dopo l'accordo sul contratto dei dipendenti delle amministrazioni centrali (250 mila dipendenti), l'Aran dovrà trasmettere la relazione tecnica del contratto a Palazzo Chigi
. Il testo sarà poi trasmesso alla Corte dei Conti che dovrà certificare la congruità delle cifre con gli stanziamenti in legge di Bilancio. Infine la firma definitiva. Concluso questo passaggio, e definito l'accordo sulla scuola, sarà il turno di Sanità ed Enti locali. Il contratto che riguarda il comparto Sanità è fermo da oltre dieci anni ed è probabilmente il più complicato da firmare.
I PROFILIOltre all'aumento di 85 euro e alla conferma del bonus Renzi da 80, i sindacati chiedono 15 euro mensili aggiuntivi per tutto il personale appartenente alle categorie A, B e C, l'armonizzazione contrattuale economica e giuridica per tutto il personale sanitario e non e l'aggiornamento delle indennità di turno oraria notturna. A questo si aggiungono altri cavalli di battaglia del sindacato, come la riqualificazione economica e giuridica dell'operatore socio sanitario e la valorizzazione del personale amministrativo, tecnico e operaio. Il governo punta invece ad aggregare i profili professionali del personale in 4 aree prestazionali: sanitaria, sociosanitaria, amministrativa, tecnico-ambientale. Il rinnovo del contratto dei lavoratori degli Enti locali cade in una fase molto delicata: l'ampliamento del turn over, deciso 6 mesi fa attraverso la manovrina correttiva, e l'avvio della maxi-staffetta generazionale prodotta dai pensionamenti mettono in calendario, per il 2018, almeno 80mila nuovi ingressi nella Pa.
LA CORSASindaci e Presidenti di Regione spingono per essere aiutati a finanziare gli 1,6 miliardi di costi per i nuovi contratti e con la manovra gli è stato consentito di utilizzare gli accantonamenti del fondo pluriennale.
Michele Di Branco