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Alice news-SCUOLA/SINDACATI E ASSOCIAZIONI: CORO DI NO CONTRO TAGLI
Cub sciopera. Cgil a assemblea 8 luglio:pronta mobilitazione
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Si stanno trasformando in proteste di piazza le rivendicazioni di sindacati e associazioni della scuola contro la politica di possibili tagli e sacrifici accennata nei giorni scorsi dai responsabili del ministero dell'Istruzione e del Tesoro. Dopo i 'mugugni' si sta passando ai fatti: oggi il sindacato di base Cub scuola ha indetto uno sciopero dei precari per il 6 ottobre.
"Il governo - spiega la Confederazione unitaria di base - aveva promesso di dare segnali di discontinuità con la precedente legislatura rispetto alla situazione dei precari e alla politica scolastica. Ma abbiamo scoperto che vi è perfetta continuità tra lo stile dei due governi".
Più pacate, ma sulle stessa linea le dichiarazioni dei sindacati Confederali. "E' ora di dire basta, va fatta chiarezza: non vanno decisi tagli che non darebbero risultati e impoverirebbero l'offerta scolastica", ha detto Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, commentando le esternazioni del ministro Padoa-Schioppa sui sprechi da annullare nel comparto dell'istruzione ed in particolare sulle classi composte da un numero troppo ristretto di alunni.
Secondo Di Menna la realtà scolastica è fatta di "tanti insegnanti sono costretti a lavorare con grande fatica con classi sovraffollate di 28, 29, 30, 32 alunni". Quindi, altro che un docente per meno di dieci alunni".
Dello stesso avviso è Enrico Panini, leader della Flc-Cgil, secondo cui "l'affermazione del ministro del Tesoro non solo è destituita di ogni fondamento, ma rappresenta una offesa pesante e gratuita per insegnanti che classi di dodici bambini non le vedono neanche con il binocolo: sappia il ministro - ha concluso Panini - che se con le scelte che verranno assunte dal governo non si cambia registro noi sappiamo già che cosa fare".
Per l'8 luglio la Flc-Cgil ha organizzato a Roma, assieme ad una lunga serie di associazioni, un'assemblea nazionale con il preciso intento di sviluppare e approfondire i contenuti di una piattaforma complessiva di lotta contro la precarietà. L'intento è di sviluppare attorno ad un tavolo comune la linea da assumere per avviare "un percorso di mobilitazione che sfocerà tra la fine di ottobre e i primi di novembre in una grande manifestazione nazionale a Roma".
Sui possibili tagli nella scuola è scesa in campo anche l'associazione nazionale dei Comitati degli insegnanti precari inviando una lunga lettera direttamente al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni. L'associazione, rivendicando la necessità di coprire tutti i posti vacanti (pari ad oltre 60.000 cattedre) con altrettante immissioni in ruolo, ha ricordato al ministro la particolarità del precariato scolastico: docenti laureati e pluri-abilitati che permangono nelle graduatorie in attesa del ruolo anche per decine di anni. Una situazione paradossale che obbligando i docenti a cambiare scuole e classi ogni anno "nega la continuità didattica e l'attuazione di percorsi formativi di lungo respiro".
"Confidiamo - continua la lettera - nella sua capacità di anteporre gli interessi dell'istruzione pubblica di qualità a quelli esclusivi del bilancio, l'autonomia gestionale del Suo dicastero rispetto a quello dell'economia. Perché la scuola smetta di essere considerata solo oneroso capitolo di spesa e diventi un settore nel quale investire per davvero".