Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Allarme al Sud: 417mila minori in povertà e dispersione scolastica al 20 per cento

Allarme al Sud: 417mila minori in povertà e dispersione scolastica al 20 per cento

I bambini e gli adolescenti sono poco tutelati. Spesa sociale a picco: 25 euro in Calabria contro i 262 inVeneto

12/12/2012
Decrease text size Increase text size
Avvenire

DA NAPOLI VALERIA CHIANESE

Nelle regioni del Sud Italia è emergenza infanzia: 417mila minori in povertà assoluta su 720mila, spesa sociale e asili nido ai minimi nazionali, dispersione scolastica oltre i120%. Sono i dati sconcertanti che emergono dal rapporto "Fare comunità educante: la sfida di vincere" di Crescere al Sud, la rete di associazioni e organizzazioni attive nel Mezzogiorno promossa un anno fa da Save the Children e Fondazione con il Sud per avviare un approccio diverso in materia di welfare. Presentato ieri a Napoli, il dossier fotografa un'Italia che ha dimenticato bambini e adolescenti, non li tutela, non investe su di loro e sul loro futuro, che è poi il futuro del Paese. «Di fronte al fatto che i bambini nati al Sud sono sempre più ai margini ed esposti da subito al disagio è indispensabile un'inversione di rotta ha speigato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia -. I servizi per l'infanzia e l'adolescenza sono uno strumento imprescindibile anche in tempo di crisi e a maggior ragione dove questa colpisce di più. La spesa pubblica, soprattutto se destinata ai minori non è un costo, ma un investimento fondamentale che paga in termini di tutela dei diritti e in un'ottica di razionalizzazione e risparmio per il futuro». Al Sud, tra il 2010 e il 2011, le famiglie povere con minori sono aumentate del 2% mentre è diminuita la spesa sociale comunale: 61 euro in media nelle principali regioni meridionali, ma sono 25 euro in Calabria, contro i 282 dell'Emilia-Romagna e i 262 del Veneto. Povertà e disagio economico colpiscono chi è più fragile, come le mamme con meno di 20 anni (3,38% a Napoli contro lo 0,97% di Milano). A ostacoli il percorso educativo: in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia solo 5 bambini su 100, da O a 2 anni, sono presi in carico negli asili nido pubblici o nei servizi integrati, contro i 27 dell'Umbria e i 29 dell'Emilia-Romagna. Il tempo pieno a scuola supera di poco il 7% in Sicilia e in Campania contro la media nazionale del 29% mentre l'abbandono scolastico precoce in queste regioni riguarda un adolescente su 5 e spesso è connesso allo sfruttamento nel lavoro. All'esterno della scuola ci sono i veleni della criminalità organizzata (681.942 i minori residenti in comuni sciolti per mafia al Sud) e quelli delle aree inquinate da impianti industriali e discariche fuori controllo (840mila solo in Campania e Puglia). Tra le proposte presentate a Governo ed enti locali, spicca l'invito a prevedere l'impiego specifico e definito in favore di bambini e adolescenti dei nuovi fondi europei 2014-2020 e a puntare allo scorporo dal patto di stabilità della spesa per infanzia e famiglie con minori.