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Ansa-PANINI, MANIFESTAZIONE IL 29 CON CISL E UIL A ROMA CGIL DIFENDE CARATTERE NAZIONALE ISTRUZIONE PUBBLICA

PANINI, MANIFESTAZIONE IL 29 CON CISL E UIL A ROMA CGIL DIFENDE CARATTERE NAZIONALE ISTRUZIONE PUBBLICA La Cgil difende il carattere nazionale dell'istruzione pubblica, contrasta la devoluzione dell'...

18/11/2003
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ANSA

PANINI, MANIFESTAZIONE IL 29 CON CISL E UIL A ROMA CGIL DIFENDE CARATTERE NAZIONALE ISTRUZIONE PUBBLICA
La Cgil difende il carattere nazionale dell'istruzione pubblica, contrasta la devoluzione dell'istruzione e della formazione per lo sviluppo civile,economico e democratico del paese, contesta una riforma che prefigura un modello di scuola che riduce l'offerta di istruzione, amplifica le disuguaglianze sociali e determina pesanti ricadute sul personale.
Ha ribadito la propria posizione sulla Riforma Moratti il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini, che a Mestre (Venezia) ha annunciato una manifestazione a Roma per il 29 novembre presenti anche Cisl e Uil e il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani. Panini ha sottolineato che la Riforma Moratti ridurra' il numero degli scolari che potranno studiare nella scuola pubblica, azzerera' il tempo pieno e il tempo prolungato. Panini ha fatto poi riferimento ad ''una legge che fino ad ora ha significato, con le finanziarie, la riduzione di 70 mila posti di lavoro e di 2 mila miliardi di vecchie lire''. Per il segretario nazionale della Cgil scuola, la scuola pubblica ''non ha bisogno di questa legge, ma invece di maggiori attenzioni. Il ministro Moratti confonde un termine: chiamare un numero consistente 15 mila assunzioni in ruolo significa parlare di una goccia nel mare''.
La scuola pubblica, ha spiegato Panini, ha bisogno di insegnanti e non di ''un esercito di insegnanti precari, ogni anno messi nelle condizioni peggiori per poter lavorare''
''Con la scuola che vuole questo Governo - ha sottolineato Panini - noi in Europa non entreremo mai, nemmeno dalla porta di servizio. Perche' a differenza di noi gli altri paesi europei investono di piu' nella loro istruzione e scommettono nella scuola pubblica. Anche l'Inghilterra sta rivedendo, in questo senso, il suo progetto. L'Italia sceglie invece una strada assolutamente opposta: meno investimenti, meno scuola pubblica,piu' privatizzazione. Siamo l'unico paese nel globo - ha concluso Panini - che ha ridotto di un anno il proprio obbligo scolastico: questo non e' sicuramente il modo per accettare la sfida della societa' della conoscenza''.