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Aprile on Line-Domani l'Italia si ferma per lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. I problemi reali dal lavoro ai salari all'ambiente tornano in prima pagina

Quattro ore di black-out Domani l'Italia si ferma per lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. I problemi reali dal lavoro ai salari all'ambiente tornano in prima pagina Paolo Nerozzi...

24/11/2005
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Aprileonline

Quattro ore di black-out
Domani l'Italia si ferma per lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. I problemi reali dal lavoro ai salari all'ambiente tornano in prima pagina
Paolo Nerozzi *

L'Italia che non si rassegna al declino, alla crescente disuguaglianza, all'egoismo sociale domani è in sciopero. Non solo per contrastare una Finanziaria dannosa per i lavoratori e i pensionati, contro gli ulteriori tagli allo Stato sociale, agli enti locali e ai comuni. Non solo per denunciare i tagli di circa 15 miliardi di euro, in tre anni, portati contro il Sud o la mancanza di risorse per prorogare gli attuali ammortizzatori sociali.
Domani l'Italia del lavoro si ferma in nome di una grande vertenza sociale che tenga uniti i lavoratori a rischio di licenziamento, i tanti precari, i pensionati e le pensionate. Lavoro, casa, redistribuzione di diritti e potere: di questo ha bisogno il nostro paese. Cioè, di un grande shock redistributivo che renda centrale la funzione sociale del lavoro, metta il pubblico al centro di un disegno strategico per il rilancio di un modello di sviluppo alto, socialmente e ambientalmente sostenibile.
Colpire le rendite quindi, lottare contro l'evasione e il lavoro nero, rafforzare il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni, applicare una seria politica di controllo dei prezzi e delle tariffe, stabilizzare l'occupazione precaria.
Queste sono le rivendicazioni non di una parte, ma della maggioranza del paese. Impegnata oggi contro il disegno reazionario della destra, domani vigile e pronta alla mobilitazione: qualunque governo ci sia.
Perché le ragioni che spingono Cgil, Cisl e Uil allo sciopero generale sono le ragioni di chi è consapevole che solo attraverso questa via si potrà rimettere in moto il paese.
Domani è quindi l'inizio di una nuova stagione di mobilitazione in nome e per conto di interessi generali, che unificano i diversi, le tante condizioni di disagio e di esclusione. Nella migliore tradizione del sindacato confederale e di una, speriamo sempre più forte e strategica, unità sindacale.
Guardando al futuro si può essere ottimisti: perché il tentativo di spezzare la catena della partecipazione e della mobilitazione sindacale non è riuscito e l'alta adesione allo sciopero lo dimostrerà. Monito per chiunque si candidi a governare questo paese.

* Segretario nazionale Cgil

LE MODALITA' DELLO SCIOPERO

Le modalità di collocazione oraria e di articolazione territoriale e settoriale sono le seguenti: In relazione alla coincidenza con la festa del Santo Patrono, lo sciopero generale nella Provincia di Reggio Emilia è stato anticipato al 22 novembre 2005; nelle Regioni Abruzzo,Basilicata, Calabria e delle Province di Udine, Frosinone, Latina, Viterbo, Perugia, Lecce, Caltanissetta, Sassari, Brindisi lo sciopero avrà la durata di 8 ore, o per l'intera giornata. Negli altri territori le strutture definiranno la collocazione oraria delle 4 ore in relazione alle scelte di svolgimento delle manifestazioni; i lavoratori di Poste Italiane SpA, delle aziende del gruppo Poste e del settore degli appalti e dei recapiti postali, sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro; i lavoratori dei settori della ristorazione collettiva, della distribuzione del farmaco, delle farmacie private e speciali, delle imprese di pulizia servizi integrati/multiservizi sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro; i lavoratori del settore dell'igiene urbana, pubblico e privato, sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro; i lavoratori del Pubblico impiego, delle Regioni, delle Autonomie locali, della sanità pubblica e privata, dell'università, dell'alta formazione artistica e musicale, sciopereranno, nel rispetto dei servizi minimi indispensabili, per l'intera giornata o turno di lavoro;
i lavoratori del comparto scuola, personale docente ed Ata sciopereranno per 1 ora, i lavoratori del credito sciopereranno per l'intera mattinata di lavoro o per 4 ore per turno di lavoro; i lavoratori di tutti gli altri settori od attività regolamentati dalle leggi 146/90 e 83/2000 sciopereranno per 4 ore con modalità che saranno comunicate dalle rispettive categorie a livello nazionale o territoriale.

Settore trasporti:
Autobus, tram, metropolitane e ferrovie concesse: 4 ore, secondo le diverse modalità previste a livello locale. Restante personale non direttamente connesso alla mobilità delle persone: 4 ore a fine della prestazione lavorativa
Compagnie Aeree Aeroporti Enav: 4 ore di astensione dal lavoro. Durante lo sciopero per le sole attività sottoposte alla legge, saranno garantite le prestazioni minime indispensabili di cui agli accordi e alle provvisorie regolamentazioni.
Le Organizzazioni sindacali di categoria, per le attività sottoposte alla legge 146/90 e 83/2000, hanno revocato tutti gli altri scioperi precedentemente proclamati