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Aprile On Line-Scuola in trincea contro la Moratti

L'intero mondo della scuola italiana torna a protestare. L'agitazione, partita dalle aule delle Università, sta gradualmente contagiando anche le scuole superiori, e sono già trenta gli istituti c...

19/10/2005
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Aprileonline

L'intero mondo della scuola italiana torna a protestare. L'agitazione, partita dalle aule delle Università, sta gradualmente contagiando anche le scuole superiori, e sono già trenta gli istituti che hanno scelto la strada della mobilitazione.
Inizia così una settimana che si prevede lunga e sofferta per il ministro Moratti e la sua riforma scolastica, che lunedì alla Camera inizierà i rituali passaggi parlamentari, prima della (probabile) definitiva approvazione. Nelle prossime giornate, saranno infatti promossi nuovi blocchi della didattica, oltre ad autogestioni e occupazioni di altre scuole.
Agitazione in corso da due giorni nello storico liceo classico romano "Terenzio Mamiani", dopo un'assemblea-fiume dialetticamente molto vivace, che ha infine visto prevalere la scelta dell'occupazione dal 70% dei partecipanti. La votazione, effettuata a scrutinio segreto, tiene inoltre conto anche di quei professori e studenti contrari alla maggioranza, permettendo loro di poter normalmente svolgere la consueta attività didattica. E come solitamente accade, altri licei della capitale si apprestano a unirsi alla protesta del Mamiani.
Nelle stesse ore, anche a Napoli andava montando la protesta, in particolare nei licei Vittorio Emanuele, Genovesi e Mercalli, dove ieri mattina si è anche svolta una manifestazione pubblica. Sempre nel sud, soprattutto a Salerno, Lecce e nel resto della Puglia, aumentano con il passar del tempo sit-in, assemblee e occupazioni, mentre a Milano si prevedono prossimamente blocchi della didattica a macchia di leopardo.
Diversa invece la forma di protesta scelta a Cagliari. Nel capoluogo sardo, dopo alcuni sit-in dimostrativi, professori e studenti hanno deciso di ritrovarsi di fronte la sede della Direzione scolastica regionale, per manifestare insieme il proprio rifiuto alle modifiche previste dalla riforma-Moratti per le scuole superiori.
Settimana cruciale, questa, anche per il mondo universitario, per il qual e la giornata più importante dovrebbe essere proprio quella di oggi, durante la quale tutti gli organi accademici nazionali sono chiamati a discutere e far propria la mozione deliberata all'unanimità dalla Crui, la Conferenza dei Rettori italiani. Anche un documento approvato dal Coordinamento Nazionale dei Presidi di Facoltà si unisce a quello dei Rettori, sottolineando tra l'altro come "...la mancata previsione di adeguate risorse, si traduce in riforme a costo zero". Sempre oggi, intanto, inizia la discussione alla Camera per la riforma universitaria.
Una mobilitazione generale delle categorie della istruzione pubblica nazionale, dunque, che dopo la scintilla provocata dalla cancellazione della figura dei ricercatori universitari, si è poi estesa contestando altri numerosi punti di modifica del ddl Moratti, coinvolgendo anche l'intero sistema scolastico. "I ragazzi, insieme agli insegnanti -dichiara un rappresentante dell'Unione degli Studenti- stanno promuovendo in tu tto il Paese azioni di protesta che, se affiancate al movimento che sta coinvolgendo l'università, indicano un chiaro giudizio nei confronti del progetto complessivo della Moratti: bocciata".
Tempi duri per il ministro, ma ancor più per chi subisce, in prima persona, le sue bizze pseudo-riformatrici.
[Emiliano Sbaraglia]