Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Aprileonline: Editori sotto inchiesta

Aprileonline: Editori sotto inchiesta

L'Antitrust ha deciso di avviare un'istruttoria nei confronti dell'Aie, l'Associazione italiana editori, per possibili intese restrittive della concorrenza nel mercato dell'editoria scolastica. All'origine dell'ispezione le segnalazioni da parte di un'associazione dei consumatori

21/09/2007
Decrease text size Increase text size
Aprileonline

Le lobby esistenti anche all'interno del mondo dell'editoria italiana non sono certo una notizia, purtroppo. Dalla formazione di grandi gruppi editoriali (divenuti quindi anche fortissimi gruppi di concentramento del potere editoriale) alle antiche "sinergie" tra ambienti del settore, il problema è di quelli che ci portiamo avanti da tempo.

Non stupisce più di molto allora l'istruttoria avanzata nei confronti dell'Aie, l'Associazione italiana editori, per possibili intese restrittive della concorrenza nel mercato dell'editoria scolastica. Ad avviarla è stata l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, alla fine di una riunione tenuta il 13 settembre scorso.

I funzionari dell'Antitrust, coadiuvati dal Nucleo speciale tutela dei mercati della Guardia di finanza, hanno così svolto le ispezioni presso i soggetti interessati. Le prime valutazioni denunciano che l'assetto del settore, caratterizzato da imprese con quote di mercato stabili nel tempo, potrebbe essere determinato "anche da comportamenti delle imprese, volti ad alterare il normale gioco competitivo".

Nel contesto descritto l'Aie, secondo l'Antitrust, avendo messo a disposizione di tutti gli operatori, (attraverso i propri database) alcune informazioni dettagliate sulle tipologie di libri e le condizioni di prezzo degli stessi", potrebbe in questo aver agevolato il coordinamento delle politiche commerciali e distributive degli editori. In altre parole, in quanto associazione di imprese, l'Aie si sarebbe rivolta alle case editrici, "consigliando" loro indirizzi sui comportamenti di mercato da tenere, vale a dire delle intese "restrittive della concorrenza", attraverso informazioni dettagliate sulle tipologie di libri e le condizioni di prezzo.

L'ipotesi dell'Antitrust è che l'assetto del settore, caratterizzato da imprese con quote di mercato stabili nel tempo, potrebbe essere determinato anche alcuni particolare comportamenti da parte delle imprese, che alterano il normale gioco competitivo. In sostanza, secondo l'Authority, l'Aie, in quanto associazione di imprese, potrebbe aver rivolto alle proprie associate indirizzi sui comportamenti di mercato da tenere.

L'ispezione e l'indagine sono partite da un'iniziativa cittadina. Nelle scorse settimane, infatti, l'Antitrust aveva ricevuto segnalazioni da parte dell'associazione dei consumatori Altroconsumo, che avevano evidenziato un sensibile aumento del prezzo dei testi scolastici utilizzati per la scuola secondaria, in alcuni casi superiore al 10%. Secondo coloro che hanno denunciato tale anomalia, il fenomeno si è già ripetuto in maniera sistematica da qualche anno.

Conosciamo le enormi difficoltà della stragrande maggioranza degli editori italiani (ormai quasi ottomila) per far quadrare i conti a fine anno, essendo non certo questo il settore trainante dell'economia nazionale. Ma trattandosi di una professione legata al mondo della cultura, e in questo particolare caso alla periodo di formazione delle nuove generazioni, nel caso in cui le responsabilità fossero accertate ci si dovrebbe attendere una pena esemplare, per un rispetto dovuto alla collettività intera.