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AprileOnLine: Fioroni boccia la Moratti

Scuola. Bloccata dal ministro la sperimentazione per il secondo ciclo. Un primo passo importante per chiudere il conflitto del ministero con le Regioni

01/06/2006
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Aprileonline

Carla Ronga

"Non intendo iniziare il mio mandato all'insegna dell'instabilità e dell'incertezza per studenti, insegnanti e genitori e con gravi contenziosi aperti con le Regioni e l'autonomia scolastica". Poche ma chiare le parole del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, che attraverso un provvedimento revoca definitivamente la sperimentazione degli otto (classico, scientifico, delle scienze umane, tecnologico, musicale, artistico, economico, linguistico) licei morattiani che sarebbe dovuta partire a settembre. La sperimentazione della scuola superiore viene quindi chiusa in soffitta.
Così il prossimo anno scolastico sarà avviato con gli studenti tra i banchi dei tradizionali licei (classici, scientifici e socio psicopedagogici), degli istituti tecnici (commerciali, industriali, per geometri, solo per citarne alcuni) dei contestatissimi istituti professionali, fra cui spiccano gli istituti alberghieri.
La decisione del ministro della Pubblica Istruzione Fioroni costituisce dunque un primo passo importante per porre termine alla situazione di conflitto del Ministero con le Regioni che si erano inutilmente opposte per ragione di competenza a quel decreto e ridà certezza alle famiglie degli
studenti che avrebbero in caso contrario iscrivere i propri figli nel gennaio 2007 ai licei o alla formazione professionale. Un primo passo, dicevamo, perché di cose da fare ce ne sono ancora molte. In primis, siamo certi che il ministro affronterà al più presto anche la spinosa questione del decreto attuativo sul primo ciclo scolastico. In secondo luogo, occorre rivedere profondamente le commissioni di esame per la maturità. Commissioni attualmente composte soltanto dagli insegnanti interni anche per le scuole private. Nel 2000, da questi istituti sono stati promossi 300 maturandi. Quattro anni dopo (con la formula delle commissioni interne e quindi non controllabili) i maturandi licenziati sono stati ben 15 mila. Viene da chiedersi se, oltre ad una buona dose di fosforo, tra i banchi e le cattedre di questi istituti circolasse dell'altro.
Torniamo a ieri. La proposta avanzata del neo sindaco di Milano, Letizia Moratti, di sperimentare la licealizzazione della scuola secondaria di secondo grado, e di trasferire gli istituti professionali alle regioni, non era stata accolta con entusiasmo dagli interessati.
"Alla data di oggi sono pervenuti al ministero 54 progetti di sperimentazione su circa 1.750 istituti superiori", spiega Fioroni che aggiunge: "Le caratteristiche dei progetti ricevuti non presentano elementi di innovazione tali da prefigurare in termini sperimentali la riforma. Sono invece innovazioni pienamente realizzabili nell'esercizio dell'autonomia scolastica (15 per cento del monte ore) e quindi negli ordinamenti vigenti". Dunque, appena tre scuole su 100 avevano accolto l'invito dell'ex ministro Moratti ad anticipare la riforma delle superiori che secondo i sindacati e la Confindustria avrebbe spazzato via "l'importante patrimonio costituito dagli gli istituti tecnici".
Ma sulla sperimentazione della scuola superiore, a parere del nuovo responsabile del dicastero di viale Trastevere, incombeva un altro pericolo: l'incertezza sui titoli di studio conseguito dai neofiti. "Laddove, poi, la sperimentazione comportasse la modifica della denominazione della scuola (ad esempio con l'istituzione di un liceo tecnologico o musicale) ci sarebbe al momento assoluta incertezza - dichiara Fioroni - sul riconoscimento del titolo rilasciato al termine degli studi, con grave pregiudizio per il proseguimento del percorso formativo e lavorativo dei ragazzi". "Per fortuna", conclude Fioroni, "si sospende un atto che non ha prodotto alcun effetto sulla scuola e sui ragazzi che, infatti, si sono già iscritti non ai corsi sperimentali ma agli ordinamenti vigenti".
Soddisfatta Silvia Costa, assessore all'istruzione della regione Lazio e responsabile del coordinamento della IX Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni: "Una decisione - spiega la Costa - che rivela sensibilità istituzionale e attenzione alle motivazioni che hanno indotto nove Regioni, con il nostro coordinamento, a presentare un ricorso al Tar, la cui udienza è fissata per domani. Le ragioni del nostro ricorso - aggiunge - sono ampiamente recepite nella motivazione di sospensiva del decreto, che fa riferimento allo stato di incertezza che il decreto Moratti aveva creato nelle famiglie e nelle scuole, nonché al conflitto istituzionale che aveva aperto con le Regioni titolari dell'organizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa dei loro territori e con l'autonomia scolastica. La nuova stagione del confronto tra Governo e Regioni sul tema delicato e complesso dell'istruzione si annuncia più serena e improntata ad una leale reciproca collaborazione". Stessa reazione dal sindacato di categoria Flc-Cgil: "La decisione è molto saggia - spiega il segretario generale Enrico Panini -. Il ministro Moratti, avviando la sperimentazione aveva tentato una forzatura tutta politica venendo meno, da un lato, ad un impegno formale assunto con le Regioni e mettendo le scuole e le famiglie a rischio caos; dall'altro, per le scelte sbagliate contenute nel provvedimento e da noi ampiamente denunciate".
"Questa decisione del Ministro Fioroni, per quanto ci riguarda - ha proseguito Panini - non può che rappresentare un antipasto rispetto a scelte di eguale rilievo ed altrettanto urgenti che devono riguardare la scuola dell'infanzia, elementare, media e superiore, con il ritiro dei Decreti legislativi n. 59 e 226, e le immissioni in ruolo del personale precario docente ed ATA". "Ciò - ha concluso - per consentire alla scuola di ri-partire davvero a settembre nel migliore dei modi superando la Legge Moratti, una legge sbagliata ed inaccettabile".