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AprileOnLine: La Cgil contro Brunetta e Sacconi

Pensioni

15/01/2009
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Aprileonline

"I tentativi di rassicurazione dati dai ministri Brunetta e Sacconi sono inaccettabili". È quanto afferma la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini, in merito all'ipotesi di innalzamento dell'età pensionabile per le donne e "al tentativo di mitigare la posizione del governo affermando che l'aumento toccherà soltanto le lavoratrici dipendenti pubbliche"

Le parole di Brunetta e Sacconi non convincono la dirigente sindacale della Cgil "perché si creerebbero ingiustificate disparità di trattamento tra lavoratrici del settore privato e del settore pubblico; perché si creerebbe di nuovo una situazione di differenti requisiti pensionistici fra le lavoratrici a seconda del settore di appartenenza, cancellando di fatto le riforme pensionistiche degli anni novanta, che hanno avuto come fulcro proprio quello della equiparazione dei diritti tra tutti i lavoratori indipendentemente dal lavoro svolto".

Infine, motiva ancora il suo no Piccinini, "perché si vanificherebbe tutto il lavoro svolto dalle parti sociali ed in primo luogo dal sindacato che tanto ha lottato proprio per eliminare la giungla pensionistica preesistente e arrivare ad un sistema pensionistico equo, solidale e con identici requisiti per tutti i lavoratori". La Cgil dice "con forza no alle proposte fatte dai ministri: non accetteremo nessuna misura che crei disuguaglianze tra le lavoratrici e ribadiamo che esiste un'unica proposta possibile, che vale indistintamente per tutti i lavoratori: quella di ripristinare l'età pensionabile flessibile nel sistema contributivo".

Per Morena Piccinini, "un sistema contributivo senza flessibilità, infatti, non ha un senso. Inoltre la flessibilità in uscita è l'unico strumento valido per coniugare una reale parità di trattamento tra uomo e donna con l'esercizio delle opportunità individuali e della libera scelta ed è anche l'unico strumento - conclude - che permette un vero innalzamento delle età medie di pensionamento".