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Aprileonline: La Costituzione è per un'università aperta

Nicola Tranfaglia

10/09/2007
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Aprileonline

La Carta repubblicana sancisce il diritto dei capaci di studiare a ogni livello, in particolare a quello superiore. Per questo, la chiusura di alcuni corsi di laurea agli studenti che non superano i test oppure a quelli che non li superano con il punteggio massimo è una contraddizione ingiusta

C'è una contraddizione chiara tra quel che dice la Costituzione repubblicana a proposito del diritti di tutti i capaci e i meritevoli di studiare a ogni livello, in particolare a quello superiore, e la chiusura di alcune facoltà e corsi di laurea agli studenti che non superano i test oppure a quelli che non li superano con il punteggio massimo.

Se il sistema universitario italiano, e dunque la classe dirigente che lo guida, non è in grado di garantire a tutti gli studenti di intraprendere la formazione universitaria, contravviene a questo principio fondamentale della nostra Costituzione. Soprattutto se poi non agisce per superare una simile contraddizione a livello di strutture e di docenti.

Ma quel che si è verificato nei test per le prove di ingresso nella Facoltà di Medicina e Chirurgia è ancora peggio perché due quesiti erano formulati in maniera errata.
Non c'è dubbio, a mio avviso, che le prove vadano ripetute.
E soprattutto, come tanti di noi professori abbiamo richiesto, bisogna lasciar da parte i test così come vengono formulati e pensare ad altre prove di verifica. Sarà più difficile e lungo il percorso, ma pazienza, del resto non è più possibile proseguire in questo modo.

Chiunque ha partecipato o guidato una sessione di test per l'ammissione in campo umanistico o scientifico ha constatato la difficoltà di verificare la maturità dello studente o le sue attitudini culturali e scientifiche. Molti lo hanno scritto e detto negli ultimi anni.

E' necessario che il Ministero da una parte, gli accademici dall'altra, si pongano di nuovo e con strumenti diversi i problemi di una selezione difficile che conta molto in un momento decisivo della carriera dei giovani.

Resta il problema delle strutture. C'è bisogno da parte del governo di centro sinistra di investire in modo assai maggiore in questo settore della spesa pubblica considerandolo un investimento prioritario e decisivo per il futuro del paese.
Avverrà nella prossima finanziaria? Consentitemi di dubitarne molto.

*Deputato del Pdci, Commissione Cultura della Camera