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Aprileonline: statali, dopo l'accordo il disaccordo

Abbiamo sentito Alfredo Garzi, responsabile nazionale del settore Funzione Pubblica del sindacato

30/05/2007
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Aprileonline

Dopo le intese siglate ieri sera a tarda notte sul rinnovo del contratto per i dipendenti statali, critiche da parte delle rappresentanze di base e dell'Ugl. Ma la questione della triennalizzazione divide anche la Cgil.

Un "incontro" a tutti gli effetti. Sul ring di Palazzo Chigi, a discutere fino a tarda notte del contratto del pubblico impiego, sedevano appena ieri i segretari di Cgil Cisl e Uil e lo schieramento dei ministri del lavoro e della funzione pubblica, Cesare Damiano e Luigi Nicolais, oltre al temuto detentore del portafogli Padoa Schioppa. Ospite d'onore, e padrone di casa (e dei ministri), il presidente del Consiglio Romano Prodi. Un incontro atteso, difficile, ottenebrato dalle polemiche e dai timori dei giorni precedenti e sfiorato - non soltanto di striscio- dai dati delle elezioni amministrative. Alla fine, il risultato: due intese, che riguardano i 101 euro di aumento e la triennalizzazione del contratto, in via sperimentale, per il periodo 2008-2010. Una soluzione che riguarda quei tre milioni di dipendenti pubblici che da più di un anno aspettavano il rinnovo.

A qualche ora dall'appuntamento notturno, cominciano a fioccare le reazioni del mondo del lavoro. E le critiche. Alla soddisfazione espressa dai settori Funzione Pubblica dei sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa), infatti, fanno immediatamente eco le opinioni contrarie delle rappresentanze di base e delle altre sigle sindacali. Le RdB-CUB bocciano completamente l'accordo: "si tratta di un "bidone" che svende il pubblico impiego", annuncia in una nota Giuliano Greggi, della direzione nazionale, che invita alla mobilitazione. Uno "scandaloso scambio a perdere", secondo il coordinatore nazionale Pierpaolo Leopardi. Insoddisfatta anche l'Ugl. Il segretario generale del sindacato di centro destra Renata Polverini si dice "preoccupata per la questione della triennalizzazione dei contratti", che, secondo la sindacalista, "rischia di mettere in discussione il modello valido per tutti i settori, ovvero quattro anni di contratto e due bienni economici". Ma anche all'interno della Cgil l'atmosfera non è serena. E' Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil ad accendere il fuoco sotto l'intesa di questa notte: "L'accordo è completamente negativo, i vertici sindacali hanno accettato la triennalizzazione senza discuterla con nessuno".

Questa sera, all'Aran, il "perfezionamento", o meglio il "confezionamento" dell'accordo, alla presenza di tutte le sigle sindacali. A questo incontro è presente anche Alfredo Garzi, Responsabile Nazionale della Cgil Funzione Pubblica. L'abbiamo intercettato per qualche domanda sull'esito delle trattative e sulla questione, "spinosa", della triennalizzazione.

Com'è andata ieri? Siete soddisfatti? Che aria si respira?
Direi che siamo soddisfatti: con le intese sottoscritte questa notte può finalmente partire il rinnovo del contratto.

E'un accordo che "inseguite" da molto tempo
Sono diciassette mesi che i lavoratori aspettano il contratto. Gli accordi erano stati già raggiunti, poi sono stati sconfessati. Ieri c'era il presidente del Consiglio, e questo dovrebbe finalmente aver chiuso questa vicenda: ora si può partire con la stagione contrattuale, ed è importante capire che non abbiamo firmato il contratto ieri sera, ma abbiamo creato le condizioni perché si possano scrivere i contratti. Adesso andiamo all'Aran per cominciare finalmente la trattativa.

Quello della triennalizzazione è un discorso scottante. Sull'intesa di ieri piovono critiche non solo da destra: accanto all'Ugl e alle RdB-Cub, infatti, arriva il giudizio negativo di Cremaschi, Segretario della Fiom-Cgil. Come rispondete a queste critiche, sul fatto che si è "ceduto" sulla triennalizzazione
"Ceduto". Per me chi parla in questi termini ragiona in modo strano. Occorre sempre leggerli, gli accordi, e soprattutto capire chi li ha firmati. Dico questo perché non è ininfluente: ieri si è ragionato su un negoziato che si deve fare, quindi non automatico, in vista di una sperimentazione che vale solo per il settore pubblico per cui non impegna nessuna delle altre categorie, tanto è vero che quell'intesa è stata firmata solo dalle organizzazioni di categoria e non dalle confederazioni proprio per evitare che si consideri questo accordo come sostitutivo di quelli del 3 luglio. Ma non è così. Si dice: "triennalizzazione in via sperimentale, solo per i settori pubblici e solo per il triennio 2008-2010". Quindi non è neanche un impegno a trattare per una sigla che rimane statica nel tempo. E' un accordo che si deve completamente aprire, quindi abbastanza limitato. Allora quando si ragiona sul cedimento o meno mi piacerebbe capire "abbiamo ceduto rispetto a cosa"? Noi non abbiamo detto che l'accordo vale per tre anni con le stesse risorse di un ipotetico biennio. Certo, se così fosse si potrebbe parlare di cedimento. Ma già durante la trattativa di questa notte noi abbiamo posto una questione preliminare: su un ragionamento di trennalità bisognerà modificare il meccanismo di recupero del differenziale tra l'inflazione programmata e quella reale, perchè non possiamo pensare che rimanga quello del biennio. Abbiamo posto immediatamente questo problema, così come abbiamo posto che venga immediatamente definito lo "stanziamento triennale": la finanziaria del 2008 a questo punto non potrà prevedere più lo stanziamento biennale e dovrà calcolare l'erogazione fino al 2010. Occorre ricordare che in ogni caso c'è tutto da fare, ancora. Ieri abbiamo stabilito: in via sperimentale si ragiona sul triennio. Ora, dire che questa è una cosa negativa, io non me la sento.

Certo, l'accordo riguarda solo il settore pubblico, ma sull'estensione del modello contrattuale a tre anni c'è preoccupazione negli altri settori. E' un segnale il fatto che Maurizio Beretta, direttore generale di Confindustria, trovi l'innovazione "interessante"
Però non è una cosa nuova. Sinceramente la discussione sulla triennalità dei contratti non è una novità. E non nasce dal fatto che noi abbiamo sottoscritto quell'intesa: è una questione già presente, e che ovviamente, se si ragionasse rispetto a tutti i comparti, dovrebbe riguardare la confederazione. Non possiamo essere noi a decidere per tutti i contratti e non l'abbiamo fatto.

Tu non vedi un rischio "apripista"?
Io credo che la nostra organizzazione, come tutte le altre - e anche questa non è una novità- se vuole ragionare su un modello contrattuale che riguardi tutti quanti lo deve fare a nome della confederazione. Ripeto: non abbiamo stretto un accordo che impegna le altre categorie, e non è ininfluente il fatto che l'abbiamo firmato solo come categoria. Non c'è una firma della confederazione, e non si è mai visto che se firma una categoria l'accordo vale per tutti

Di triennalizzazione si è cominciato a parlare tardi, giusto? Negli accordi precedenti, come quello del 5 aprile, questa istanza non è uscita, e solo ultimamente il governo ha espresso questa "richiesta"
Si, la triennalizzazione è un'esigenza, non nostra, che è emersa dopo. Anche se non è una cosa nuovissima, è comunque riemersa in queste settimane.

Pongo la domanda perché una critica che viene fatta dall'interno è "non si è avuto tempo e modo di discuterne"
Sarebbe ragionevole se noi avessimo definito un modello contrattuale in tutti i suoi aspetti. In realtà abbiamo definito un accordo che apre un negoziato che si deve concludere entro l'anno per prevedere la triennalità in via sperimentale e solo per il pubblico impiego. Dopo di che è tutta da discutere.

E stasera cosa succederà all'Aran?
Noi chiederemo che si prenda atto che ci sono state delle intese volte ad aprire una stagione contrattuale. Poi dobbiamo ampliare i negoziati per i singoli comparti, a partire da quello ministeriale, per firmare successivamente i singoli accordi. Diciamo che per ora abbiamo solo ragionato sulle quantità medie di incremento, un punto importante ma non esaustivo di tutto il contratto.